Il bilancio

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7Ruspe al lavoro sul lungomare sud, a Porto Sant'Elpidio non si perde tempo. Si mette mano al portafogli senza pensarci su. Non c'è scelta. Combattere o morire. Oggi tra Salina e Rosmarino le ruspe sono al lavoro «pago di tasca mia dice il concessionario Andrea Di Santo oggi arrivano tre camion con trenta blocchi in cemento. Non posso fermare l'attività. Domenica abbiamo le persone a pranzo». Tanta fatica per poco guadagno ma si guarda avanti. Resta la «tragedia annunciata, non c'è stato il terremoto, si doveva prevedere!» chiosa Di Santo. Ieri all'ora di pranzo Alessandro Mancinelli, il progettista delle scogliere sommerse, dei sacchi, del ripascimento e delle future scogliere emerse è passato in sopralluogo accompagnato con il geometra del Comune Simone Principi, per ultimare il ripascimento a sud e spendere gli ultimi 300mila euro del milione previsto. Negli ultimi 15 anni il mare ha mangiato nove milioni di euro. Dal 2004, dopo la storica mareggiata, c'è stato il progetto delle scogliere sommerse costato di 5,5 milioni, ultimato nel 2010. A seguire diversi lavori, di cui si è perso il conto. Da cinque anni si mettono sacchi di ghiaia per proteggere gli stabilimenti, costano 100mila euro all'anno. Sono stati spesi 500mila euro finora per quest'operazione tra materia prima, manodopera, posizionamento in autunno e svuotamento in estate. Si aggiungono 170mila euro l'anno scorso per le scogliere radenti a salvaguardia degli chalet più a rischio. Si aggiungono un milione per di ripascimento, nel 2016 i lavori sulle scogliere sommerse, rinforzate nella parte nord del lungomare sud. Un altro milione speso per quest'intervento. Ora la Regione promette 4/5 milioni per le scogliere emerse, mancano 20 milioni per completare l'opera dalla foce del fiume Tenna alla foce del fiume Chienti. Intanto il Comune si trova a dover pagare altri 700mila euro alla ditta che eseguì i primi lavori sulle scogliere sommerse, ditta che ha chiamato in causa l'ente.

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Corriere Adriatico