«I ripascimenti? Inutile e grave spreco di soldi»

«I ripascimenti? Inutile e grave spreco di soldi»
LA POLEMICAANCONA «Ripascimenti artificiali? Un inutile e grave spreco di denaro pubblico». Lo affermano i geologi Andrea Dignani ed Alberto Dubbini, assieme a Matteo Filippone,...

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LA POLEMICA
ANCONA «Ripascimenti artificiali? Un inutile e grave spreco di denaro pubblico». Lo affermano i geologi Andrea Dignani ed Alberto Dubbini, assieme a Matteo Filippone, del Comitato Mare Libero, che hanno monitorato per anni la dinamica avvalendosi anche di misure satellitari e di precisione, riferendosi alle recenti lamentele dei bagnanti della spiaggia libera della Torre di Portonovo, ridotta ai minimi termini dalle mareggiate. «La spiaggia fra Torre e chiesetta è soggetta a periodici trasferimenti di materiale verso le sue due estremità - spiegano - Quando per alcune ore o giorni il moto ondoso agisce da nord/nord-ovest la ghiaia si accumula verso la chiesetta, viceversa quando l'azione del mare è da est/sud-est i sedimenti vengono spostati verso la torre. E' quindi del tutto normale che negli ultimi giorni la spiaggia adiacente la Torre si sia ridotta. Non c'è alcuna erosione, ma semplice normale dinamica del litorale. Ricordiamo - ammoniscono i geologi - che la spesa inutile di denaro pubblico è uno dei principali problemi del nostro paese e che i soldi dei cittadini che pagano le tasse potrebbero servire per interventi di ben altra utilità, come ad esempio andare ai terremotati». Quali le proposte alternative? «Poiché la spiaggia si sposta sempre, proponiamo di snellire il sistema di autorizzazioni per consentire agli operatori balneari di spostare la ghiaia sulla spiaggia nel rispetto della tutela ambientale. Servirebbe, inoltre - aggiungono i geologi - un rilascio di concessioni balneari non più per superficie di utilizzo, ma per numero di sdraio e ombrelloni da affittare. Infine i frequentatori di spiaggia libera possono spostarsi nei tratti dove c'è abbondante materiale emerso, rinunciando per qualche giorno a stare dove magari avrebbero preferito. Se si ama il mare si può accettare di spostarsi ogni tanto di qualche decina di metri più in là».

Roberto Senigalliesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico