Guerra al business del tarocco Sequestri triplicati in un anno

Guerra al business del tarocco Sequestri triplicati in un anno
IL FOCUSPESARO Un territorio di arrivo, ma non di produzione. Ma la contraffazione è presente e penetrante, tanto che le forze dell'ordine hanno visto incrementare non poco il...

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IL FOCUS
PESARO Un territorio di arrivo, ma non di produzione. Ma la contraffazione è presente e penetrante, tanto che le forze dell'ordine hanno visto incrementare non poco il fenomeno e hanno effettuato più controlli. E gli operatori economici lanciano l'allarme. Nel corso del 2016 la Guardia di Finanza ha eseguito 58 interventi e ha denunciato all'Autorità Giudiziaria 31 persone per reati in tema di contraffazione.

I numeri
Sono stati sequestrati più di 18 mila prodotti illegali, perché contraffatti, piratati, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza, per un valore stimato di oltre 137 mila euro. Un dato in aumento del 321% rispetto all'anno prima, in parte per l'aumento dei controlli e in parte per l'estensione del fenomeno. Anche la Polizia Locale è impegnata su questo fronte e ha sequestrato ben 5717 articoli di cui 2194 abbigliamento pelletteria.
Secondo l'Ufficio Studi di Confartigianato sono 4.792 le imprese dell'artigianato manifatturiero marchigiano esposte al rischio di contraffazione, pari al 35% su un totale di 13.691. Una quota nettamente superiore alla media italiana (19,8%) E le imprese pesaresi a rischio rappresentano il 18,2% delle oltre 40 mila iscritte alla Camera di Commercio. Scarpe, vestiti, accessori: la moda è il settore più a rischio, ma anche i prodotti dell'agroalimentare sono potenziale oggetto di sofisticazioni.
Il Comando della Guardia di Finanza di Pesaro si spende per questa battaglia. Il capitano Marina Giovanditto sottolinea che «in questa provincia non abbiamo trovato produttori di merce con marchi contraffatti, ma è un territorio dove arriva la merce perché ha dei buoni collegamenti essendo nella riviera Adriatica».
L'ultimo anello
«Cerchiamo sempre - prosegue - di ricostruire la filiera, ma i venditori abusivi sono sempre l'ultimo anello della catena della criminalità. Arrivano in pullman o in treno soprattutto in occasioni di fiere o in estate per andare in spiaggia. Veri bazar del falso. Troviamo tutti i tipi di prodotti e marchi. L'abbigliamento è quello che va per la maggiore e abbiamo anche aziende locali che vengono contraffatte. Basti pensare a Piero Guidi, con cui siamo sempre in contatto grazie ai loro periti per riconoscere gli oggetti. Invitiamo i clienti a riflettere sui prezzi dei prodotti e capire quale danno possono fare all'economia delle aziende sane che stanno sul mercato regolarmente, acquistando questo tipo di merce. Tra i casi anche la pirateria informatica. Abbiamo controllato anche i dj che arrivano nei locali con la musica piratata. Mentre per quanto riguarda il commercio on line, è molto difficile risalire alla filiera. Troviamo venditori abusivi di prodotti contraffatti a molti concerti con merchandising tarocco. Spesso sono oggetti prodotti in Cina».
La sicurezza

Ma c'è anche la questione sicurezza, non di poco conto. «Controlliamo anche che i prodotti rispettino gli standard previsti, soprattutto per quanto riguarda i giocattoli o prodotti elettronici che possono essere dannosi o nocivi per la salute. In questi casi la sanzione amministrativa va da 1000 a 3000 euro. Il mercato del falso continuerà finchè ci saranno gli acquirenti, ma noi potenzieremo i controlli. L'invito è a fare acquisti consapevoli perché chi produce questi oggetti sfrutta il lavoro nero e fa parte della criminalità organizzata. L'obiettivo è tutelare le libertà economiche delle imprese e dei professionisti onesti, per raggiungere equità sociale, fondamento del benessere della collettività».
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Corriere Adriatico