Gli arresti sono solo la punta dell'icebeg

Gli arresti sono solo la punta dell'icebeg
L'APPUNTOTre operazioni la scorsa settimana con una serie di arresti e non trascurabili quantità di sostanze stupefacenti sequestrate; ieri un altro blitz con un altro arresto e...

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L'APPUNTO
Tre operazioni la scorsa settimana con una serie di arresti e non trascurabili quantità di sostanze stupefacenti sequestrate; ieri un altro blitz con un altro arresto e ancora un sequestro. Sono i segni di un impegno costante delle forze dell'ordine contro il mercato della droga che sulle prime colmano di soddisfazione per i risultati raccolti dagli investigatori, ma che gettano una luce preoccupante perché delineano un fenomeno di dimensioni notevoli che raramente in passato Macerata aveva conosciuto. Per rimanere agli ultimi giorni, tra mercoledì e giovedì scorsi, la polizia riuscì a bloccare un sudamericano con nell'auto mezzo chilo di cocaina; poco prima furono individuati tre stranieri con diverse dosi di eroina e marijuana; a ridosso del fine settimana sempre i poliziotti scovarono diverse dosi nascoste ai giardini Diaz, tracce evidenti di un commercio continuo in una zona ad alta frequenza. Infine l'operazione di ieri messa a segno dai carabinieri. Come detto risultati importanti, ma che come per un paradosso sembrano dimostrare che non è solo con l'azione investigativa che si può risolvere il problema. Servono certo strumenti di controllo che supportino l'azione degli investigatori, ma anche un progetto che coinvolga tutti i settori chiamati alla gestione del territorio. Serve per esempio un'opera di manutenzione e recupero del territorio che lo metta al riparo dai pericoli di degrado; serve un'azione vera a difesa del patrimonio urbano, serve uno sforzo importante sia nel contrasto dei fenomeni di emarginazione e, non ultimo, serve anche un'opera di verifica e controllo di chi viene accolto nel territorio.

Daniel Fermanelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico