Filiera del wedding si scaldano i motori Obiettivo 15 giugno

Filiera del wedding si scaldano i motori Obiettivo 15 giugno
LA RIPARTENZAPESARO «Questi matrimoni s'hanno da fare». Perché non si possono ingabbiare i sogni d'amore e nemmeno mandare aziende e professionisti in malora. La riapertura dei...

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LA RIPARTENZA
PESARO «Questi matrimoni s'hanno da fare». Perché non si possono ingabbiare i sogni d'amore e nemmeno mandare aziende e professionisti in malora. La riapertura dei ristoranti ha fatto erroneamente pensare che, per analogia, si potessero celebrare cerimonie e banchetti ma, fino al 31 luglio, rimangono proibiti.

Il segnale
«Un segnale positivo, però, proprio in questo momento, arriva da Roma» commenta Guido Carpi della Feu, Filiera Eventi Uniti, associazione nazionale che aggrega trasversalmente oltre 2mila professionisti. «Il nostro direttivo ha moltiplicato gli incontri l'altro ieri e si ipotizza, con il parere definitivo del Comitato tecnico scientifico, il via libera per il 15 giugno». Un cambio di date che, sicuramente, gode dell'effetto Green Pass. «Il Ministro del turismo Massimo Garavaglia, pochi giorni fa conferma Paolo Biagiali di RistorItalia, movimento che rappresenta gli interessi de Ho.re.Ca. - ha dichiarato che il lasciapassare potrebbe consentire di riaprire altri settori. Il che significa che non sarebbe più un problema andare ad un ricevimento avendo fatto in precedenza un tampone o se si è vaccinati». Il che è importante poiché potrebbe non fare più dipendere l'evento dal colore dell'area dove si svolge. Esiste sempre il rischio di annullamento per colpa di un peggioramento delle curve locali di contagio. «Anche perché un matrimonio e una festa privata sono degli eventi incalza Guido Carpi tra i più facili da controllare. La lista degli invitati è pronta settimane prima, si conoscono esattamente i posti dove ogni invitato è seduto e, dopo due settimane, la lista è ancora disponibile». Un'alzata di scudi a difesa dei sogni e del settore Matrimoni e feste private che era più che prevedibile.
La movimentazione
Il comparto movimenta ben 35 miliardi di euro all'anno e lascia fino all'80% nel territorio dove l'evento è stato organizzato. Eppure, a differenza dell'anno scorso, in tutt'Italia, ancora non è stato definito un protocollo. Ragion per cui, RistorItalia e Feu hanno inviato una proposta alla regione Marche e suggerito ognuno dei protocolli specifici affinché sia garantita la sicurezza della comitiva che vive l'evento e consentire a chi organizza di progettare serenamente la festa. «Il comparto sta lavorando in condizioni pessime» confessa Guido Carpi. Con la moglie Chiara Lungarini dirige la Cg Events Production & Design di Fano e come tutti i professionisti del settore sono purtroppo fermi da mesi. Lo stop ha colpito location, il catering, stilisti, sarti, truccatori, parrucchieri, fioristi, musicisti, animatori, artisti ed attrezzisti, videomaker e fotografi. «E' peggio dell'anno scorso perché, se nel 2020 il calo di fatturato è stato dell'80-90%, finora nel 2021 abbiamo perso il 100%».
La stangata
Un calo di fatturato che il pesarese Giacomo Terraciano, fotografo professionista ha mitigato dedicandosi a ritratti di famiglia e fotografie per aziende. «L'anno scorso, su 45 matrimoni programmati, ne ho realizzati solo 15. Due su tre hanno preferito rimandare a quest'anno e, adesso, molti sono in forse. Alcuni annullati scherza perché le coppie si sono separate o perché hanno preferito cancellare la festa». Comunque, gira la leggenda di un gioielliere che ha imposto ad una coppia di presentarsi solo una volta sposati. Dovendo limare per la terza volta, in pochi mesi, la data del sposalizio, temeva che la fede diventasse alla quarta troppo sottile.

Véronique Angeletti
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Corriere Adriatico