Federmanager: «Anche i nostri professionisti per il Pnrr»

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7Invertire la tendenza ad operazioni di delocalizzazione, favorendo al contrario progetti di reshoring; rafforzare il rapporto con il sistema scolastico e dell'alta formazione, per rendere più armonico il rapporto tra domanda e offerta di lavoro; trasferire conoscenze e competenze, in termini di modelli organizzativi e di sistemi di gestione, anche nel settore privato, all'interno del quale c'è sempre più attenzione verso le competenze manageriali. Sono tre delle priorità emerse dall'assemblea dell'Unione Marchigiana Federmanager, che ha rinnovato le proprie cariche sociali: Roberto Rocchegiani è stato confermato presidente, Antonio Santi vicepresidente e delegato regionale al Consiglio Nazionale. «La post pandemia ci consegna un'economia regionale in netta ripresa, ma che deve fare i conti con un mercato, sia interno che internazionale, che il covid ha profondamente modificato spiega Rocchegiani -: questa situazione congiunturale merita una rappresentanza forte, che dimostri coesione e capacità di intervento». E la necessità di dotare le imprese, «anche quelle di più piccola dimensione, di strumenti innovativi e di competenze manageriali solide per superare le criticità». Il presidente marchigiano di Federmanager guarda anche al contributo che i 325 professionisti della regione possono dare sul fronte della definizione del PNRR non solo alle aziende, ma anche «alle istituzioni e alle parti sociali, perché si tratta di una straordinaria possibilità per rilanciare produttività e competitività del sistema economico». Strategia e visione, dunque, per far fronte a un cambiamento «già iniziato da diversi mesi e che va accompagnato da politiche pubbliche, anche regionali, che abbiano un impatto non solo positivo ma anche misurabile». «Il nostro obiettivo è dare fiducia al sistema produttivo delle Marche sottolinea il presidente e far sì che la nostra manifattura torni ad avere la stessa solidità che l'hanno fatta diventare oggetto di studi tra gli Anni '70 e 80». Il consiglio dell'Unione ha anche aperto un focus sulla transizione ecologica, che «perché oggi è fortissimo il rischio che abbia un impatto negativo sulle nostre PMI e sui livelli occupazionali». «Dobbiamo e possiamo contribuire a irrobustire il potenziale di crescita delle aziende conclude Rocchegiani -: competenze ed esperienze che come manager possiamo mettere a disposizione sono il boost sulla strada della ripresa e della crescita».

F. R.
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Corriere Adriatico