E anche la modifica della legge di bilancio 2018 modifica la disciplina per la concessione delle agevolazioni fiscali (fino a 200 mila euro) alle imprese dei comuni colpiti dal...
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I ritardi
Ma essendo Ascoli in ritardo dal punto di vista delle migliaia di sopralluoghi richiesti, ecco che molte attività si sono ritrovate senza una sede (e quindi con cali del fatturato) solo successivamente a febbraio dello scorso anno. E da quel momento in poi, quindi, hanno avuto uno stop degli incassi. A tutto ciò, vanno aggiunte anche le difficoltà legate ad una flessione delle vendite generale dovuta anche all'esodo forzato di diverse famiglie che hanno dovuto lasciare il centro o addirittura la città per trovare una sistemazione provvisoria (che però potrebbe esserlo per molto tempo) altrove. A catena, è chiaro che si innesca anche la difficoltà legata al mantenimento del personale, considerando pure che la cassa integrazione concessa nelle zone colpite dal sisma sarebbe terminata a dicembre e al momento non ci sono alternative. E cosa succederà poi, dopo il 31 maggio, quando terminerà la sospensione di tutti i tipi di pagamenti da effettuare per contributi previdenziali e assistenziali e premi assicurativi? Una situazione sicuramente preoccupante, anche alla luce di una ripresa che lascia già intravedere tempi molto lunghi e quindi ancora mesi di difficoltà per le attività commerciali.
Luca Marcolini
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Corriere Adriatico