Donati fa riferimento, in particolare, ai reparti di Pediatria e all'Obi, la struttura

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Donati fa riferimento, in particolare, ai reparti di Pediatria e all'Obi, la struttura che si occupa della degenza breve che fa capo al lavoro di Medicina e Chirurgia...

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Donati fa riferimento, in particolare, ai reparti di Pediatria e all'Obi, la struttura che si occupa della degenza breve che fa capo al lavoro di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza e risponde all'esigenza di proseguire, per tutti i pazienti che ne abbiano bisogno, con il monitoraggio mirato a valutare l'evoluzione del quadro clinico e a completare gli accertamenti necessari. Questi reparti, almeno a detta della Cisl Fp, «possono appunto sopravvivere solo grazie alle prestazioni a gettone di medici di cooperative. Con estrema preoccupazione». Il sindacato parla anche di cifre consistenti per pagare il servizio, fino a «1.300 euro a turno. Oltre a questi, ci sono da registrare i 100mila euro che la direzione dell'Area vasta 4 ha stanziato per remunerare sempre i medici che prestano attività aggiuntiva».

I reparti
Per la Cisl ci sono alcuni reparti, come «ad esempio Cardiologia, rimasti con un numero risibile di professionisti, quindi un certo numero di turni vengono coperti in attività aggiuntiva. A rischio quindi non c'è solo la qualità del lavoro di professionisti del comparto e dell'area medica a causa delle condizioni di lavoro ai quali vengono costretti. Il rischio è anche per i servizi erogati. In questo contesto il cittadino che vuole prenotare una visita endocrinologica nel Fermano troverà le prenotazioni chiuse».
Una situazione sulla quale mettere mano anche in vista dei prossimi interventi per la sanità e delle strategie complessive da adottare. Proprio nei giorni scorsi avevamo accolto l'appello lanciato dall'ex sindaco Saturnino Di Ruscio per utilizzare al meglio il Murri quando verrà aperto il futuro ospedale e per avere lumi sulla futura clinica che dovrebbe aprire a Campiglione accanto all'ospedale di rete. Un settore che sta cambiando in fretta.
Domenico Ciarrocchi
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Corriere Adriatico