«Comitati di quartiere per coinvolgere di più i cittadini alla politica»

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L'INIZIATIVA ASCOLI Rivoluzionaria proposta del movimento Ascolto e Partecipazione, per cambiare lo statuto e il regolamento del consiglio comunale. L'iniziativa, che tra i suoi...

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L'INIZIATIVA
ASCOLI Rivoluzionaria proposta del movimento Ascolto e Partecipazione, per cambiare lo statuto e il regolamento del consiglio comunale. L'iniziativa, che tra i suoi punti cardini, vede l'istituzione del referendum abrogativo e propositivo, verrà presentata alla città domani, nel corso di un convegno al quale parteciperà l'ordinario di diritto pubblico, Carlo Di Marco. Lo scopo dell'incontro è stato illustrato dal capogruppo in consiglio comunale del movimento, Emidio Nardini. «La democrazia partecipativa ha spiegato Nardini è stato il nostro cavallo di battaglia nell'ultima campagna elettorale. L'allontanamento dei cittadini dalla politica è sotto gli occhi di tutti e in questo senso lo spirito della nostra proposta è quello di cambiare completamente rotta, attraverso l'istituzione di nuovi comitati di quartiere, che non solo una copia di quelli precedenti e della costituzione delle consulte, organismi per mezzo dei quali, i cittadini possono avanzare proposte e suggerimenti all'amministrazione comunale anche con lo strumento del referendum, sia abrogativo che propositivo. Una strada che nella nostra regione è già stata percorsa dal Comune di Grottammare e in Italia dai Comuni di Teramo e Giulianova oltre che a quello di Bologna. Si tratta di una proposta di modifica dello statuto e del regolamento del consiglio comunale, per certi versi rivoluzionaria e attraverso la quale i cittadini possono chiedere di abrogare una delibera di giunta o del consiglio comunale». Un percorso, quello di Ascoli e Partecipazione, irto di difficoltà, perché pone l'amministrazione comunale sotto la lente d'ingrandimento dei cittadini. Difficoltà che non si è nascosto Antonio Canzian quando ha detto che «non ci facciamo illusioni che questa proposta sia completamente condivisa, perché si parla non solo di referendum, ma anche di bilancio partecipato. Del resto, lo stesso sindaco Fioravanti, nel corso della sua campagna elettorale ha sempre affermato di essere dalla parte di una democrazia partecipativa e la nostra proposta è l'occasione buona per confermare le sue intenzioni. La verità è che il dibattito in questa città non può essere limitato solo ad aspetti politici particolari come la fuoriuscita di qualche personaggio da un partito e il suo ingresso in un altro. E proprio per evitare che si ripetano gli errori del passato, la nostra proposta è quella della costituzione di una sola lista per l'elezione dei comitati di quartiere e di non aver rivestito cariche pubbliche negli ultimi tre anni».

Nino Orrea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico