Chalet, la partenza è in salita «Ma sarà l'estate del riscatto»

Chalet, la partenza è in salita «Ma sarà l'estate del riscatto»
LA RIVIERA FERMO Vento e sabbia bagnata. Il sole che fa capolino tra i nuvoloni e si ricopre. Le onde che disegnano strane linee sulla battigia. È partita in salita la stagione...

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LA RIVIERA
FERMO Vento e sabbia bagnata. Il sole che fa capolino tra i nuvoloni e si ricopre. Le onde che disegnano strane linee sulla battigia. È partita in salita la stagione balneare nel Fermano. Il primo giorno di vero mare rovinato dal maltempo. Tutti chiusi gli ombrelloni. Quelli montati, che sono una minima parte. Preferiscono aspettare, i balneari. Perché dicono quando la sabbia è bagnata, è meglio non metterli. Ché, poi, quando si asciuga, sono storti e raddrizzarli non è facile. Quasi deserta la spiaggia. Avventurarsi in riva al mare per fare quattro passi è un'impresa. Il vento copre le parole dei pochi che ci provano. Famigliole con cane al seguito, coppiette che, poco dopo, fanno dietrofront e qualche anziano. Tre coraggiosi sfidano l'aria frizzante. Piazzano tre sedie sulla battigia, bardati dalla testa ai piedi. Vengono da Grottazzolina.

Il panorama
«Non ci importa se fa freddo. La vista del mare ci mette di buon umore. Sarebbe stato un peccato sprecare questa giornata», spiegano e si rimettono a chiacchierare. Festeggiano solo gli amanti del kitesurf. Per loro, il vento è una benedizione. Sospirano chalet e ristoranti. Il primo giorno della stagione non se l'aspettavano così. O, almeno, incrociavano le dita, visto il poco ottimismo delle previsioni. «Abbiamo avuto diverse disdette. Con questo tempo, che vuoi fare?», dicono da Figaro. Di mangiare all'aperto, ieri, la gente aveva poca voglia. Ma di alternative, almeno fino al 1° giugno, non ce ne sono. Da lì in poi, almeno i pranzi, si potranno fare anche al chiuso. Ma, a quel punto, si spera nell'arrivo del bel tempo. Mezzi vuoti la maggior parte dei locali, ieri, a pranzo. Sconsolati i camerieri che rassettano i tavolini.
La cottura
Tra i pochi che hanno lavorato, il Cozzaro Nero. Il chiosco sul lungomare di Porto San Giorgio pullulava di gente. L'ambiente spartano piace. Il pesce pescato e cotto al momento pure. A un tavolino c'è una coppia di giovani. «È il primo pranzo fuori dopo tanto tempo. È davvero bello. Siamo venuti per noi, ma anche per dare una mano alle attività rimaste chiuse così a lungo», spiegano. Il titolare Basilio Ciaffardoni è un fiume in piena. Arriva con la tuta da lavoro, appena tornato da un'uscita in mare. Ha voglia di parlare. Di spiegare che la sua non è un'attività come le altre. «Ero fuori dice per un controllo della produzione delle cozze, per garantire la migliore qualità ai clienti». Che apprezzano, affondano le mani nella frittura calda e brindano a un'estate «bella almeno come quella dell'anno scorso». Che è un po' il sogno di tutti i balneari della costa fermana. E, se il buon giorno si vede dal mattino, dovrebbero farcela. Almeno stando alle prenotazioni arrivate finora.
La tendenza
«La gente ha bisogno di mare. Il telefono squilla di continuo. Chiamano da dappertutto, soprattutto dal nord Italia, ma anche dal Lazio e dall'Umbria», dice Tiziana Paci dei Bagni Sirena. Mentre, sulla spiaggia, il marito pianta i pali per gli ombrelloni. Per aprire aspetteranno ancora qualche giorno. Il tempo che il cielo si rassereni e che torni il caldo.

Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico