Case nella ex sede della Renco scompaiono uffici e foresteria

Case nella ex sede della Renco scompaiono uffici e foresteria
L'URBANISTICAPESARO Scovare la delibera comunale n. 86 del 22 luglio 2019 relativa a una delle due palazzine ex sede della Renco Spa è una vera caccia al tesoro. Nella sua...

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L'URBANISTICA
PESARO Scovare la delibera comunale n. 86 del 22 luglio 2019 relativa a una delle due palazzine ex sede della Renco Spa è una vera caccia al tesoro. Nella sua intestazione infatti non appare nè il nome dell'azienda che ha presentato richiesta di cambio di destinazione d'uso per una parte dei circa 2mila metri quadri di edifici ai civici 19 e 53 di viale Venezia, né la via in cui le palazzine sono ubicate. Vengono infatti indicati solo i fogli catastali e i mappali.

Niente unanimità
La delibera è stata approvata a maggioranza con il voto contrario del centrodestra e l'astensione dei 5 Stelle nel consiglio comunale del 22 luglio, e coincidenza vuole, proprio nel giorno in cui è stata votata anche la variante urbanistica per la realizzazione dell'ospedale di Muraglia il cui unico progetto in corsa è quello dell'associazione di imprese capitanata dalla stessa Renco.
La variante richiesta dal legale rappresentante della Renco Capital Spa, Lorenzo Monti, prevede la modifica della destinazione della palazzina al civico 19 da esclusivamente a terziario a prevalentemente residenziale. La palazzina che attualmente (ma per pochissimo visto che a settembre il quartier generale sarà trasferito nella nuova sede in Strada del Montefeltro) ospita uffici, laboratori e una foresteria sarà trasformata in sede di abitazioni. La dettagliata istruttoria svolta dagli uffici comunali coordinati dal responsabile del procedimento l'ingegner Mauro Moretti, insieme alla conferenza dei servizi che si è svolta lo scorso 16 aprile ha stabilito che la modifica è legittima e concedibile anche in relazione «al contesto urbanistico circostante». Il consiglio di quartiere Soria-Porto non ha invece inviato il parere di competenza entro il termine stabilito.
L'errore sanato
Per quanto tale soluzione non sia prevista nel comparto la conformazione di viale Venezia quale via sostanzialmente residenziale rende compatibile il cambio di destinazione d'uso. Alla richiesta della minoranza consiliare di prevedere al piano terra della palazzina al civico 19 una fisionomia commerciale, (visto che nella via sono presenti almeno 5 attività economiche) l'assessore all'Urbanistica Andrea Nobili ha replicato che in realtà la variante sana semplicemente un errore del Prg in vigore. Lo strumento urbanistico vigente non poteva infatti prevedere in viale Venezia un edificio a sola destinazione terziaria. Inoltre il cambio di destinazione non aumenta il carico urbanistico e dunque si configura come modifica non sostanziale al Prg. L'Amministrazione ha deliberato poi di ampliare la variante e dunque il cambio di destinazione d'uso anche a una porzione di area distinta da quella oggetto della richiesta della Renco.
Il Comune munifico
Serratissimo il confronto sulla delibera anche in sede di commissione urbanistica, lo scorso 16 luglio, dove, il segretario comunale della Lega Giovanni Dallasta aveva fatto presente che l'operazione si declina in un grande regalo alla Renco, che ottiene una maggiorazione del valore dell'immobile di almeno un terzo e in cambio di nulla. «Magari - ha ironizzato Dallasta - l'asfaltatura della strada».

La variante al piano regolatore è stata dichiarata immediatamente eseguibile poichè il cambio di destinazione non necessita di essere sottoposto né a valutazione ambientale strategica (Vas) né a valutazione di impatto ambientale (Via) .
Silvia Sinibaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico