Allarme sicurezza Il questore chiude un bar a Tre Archi

Allarme sicurezza Il questore chiude un bar a Tre Archi
IL PROVVEDIMENTO FERMO Abbassa le saracinesche l'Ilary Bar in via Aldo...

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IL PROVVEDIMENTO

FERMO Abbassa le saracinesche l'Ilary Bar in via Aldo Moro a Lido Tre Archi, l'esercizio chiude i battenti in seguito al provvedimento del questore che dispone la sospensione dell'attività. Negli ultimi mesi i controlli della Polizia di Stato hanno fatto identificare prostitute e delinquenti abituali tra i frequentatori del locale. Il fermo amministrativo per questioni di sicurezza. In 10 occasioni che si sono offerte alle forze dell'ordine di controllare a partire dall'ottobre scorso al mese in corso sono state identificate 36 persone all'interno del locale. Di queste 20 risultano con precedenti. A novembre dell'anno scorso gli agenti non sono potuti entrare a controllare perché un gruppetto di nordafricani si era messo di punta fuori dal locale con fare minaccioso. Per il resto i controlli hanno portato a segnalazioni di ladri conclamati, persone con precedenti per furti, possesso d'armi, spaccio, fogli di via. Si contano due casi di persone con precedenti associazione di stampo mafioso. Furti, possesso d'armi, prostitute e clandestini tra i frequentatori del bar che il questore vuole chiudere. Nonostante chi gestisce l'esercizio risulti al fisco una persona precisa con i pagamenti, uno che paga regolarmente, a differenza di altri. La divisione di polizia amministrativa, sociale e dell'immigrazione della questura chiarisce sulle «molteplici attività di controllo compiute» dalle quali emerge «che il locale risulta essere abituale ritrovo di soggetti gravati da precedenti penali e di polizia». E giù la carrellata di segnalazioni. A ottobre su cinque persone tre sono risultate gravate da precedenti: uno spacciatore e due ladri con precedenti per reati inerenti armi e contro il patrimonio. A novembre un gruppetto di nordafricani sotto il porticato di via Aldo Moro ha fatto scudo ed evitato così i controlli. Nello stesso mese, qualche giorno dopo, su dieci persone la metà sono risultate gravate da precedenti per possesso d'armi, reati contro la persona e il patrimonio, spaccio, violazione del foglio di via, associazione di stampo mafioso. Responsabile del procedimento Pierpaolo Varrasso, dirigente della Divisione Pasi (Polizia Amministrativa Sociale e dell'Immigrazione). Il barista ha dieci giorni di tempo per presentare le memorie difensive, per dimostrare cioè di fare solo il suo lavoro e non essere responsabile di tutta questa delinquenza a piede libero.

so. am.
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Corriere Adriatico