«A scuola carente il monitoraggio Occorre dedicare più personale»

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PESARO Da settimane, ripetono i nostri dirigenti scolastici, dagli...

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PESARO Da settimane, ripetono i nostri dirigenti scolastici, dagli istituti superiori ai comprensivi, il tracciamento o meglio il contact tracing a scuola fra studenti positivi o contatti stretti di un alunno positivo, ormai è letteralmente saltato e lo stesso dipartimento di prevenzione di Area Vasta non riesce a rispondere nei tempi alle istanze dei presidi. «Qualcosa effettivamente non va nel sistema di monitoraggio rimarca anche il consigliere regionale dem, Andrea Biancani sistema che va garantito meglio, e con più personale rispetto ad oggi, per controllare puntualmente studenti e personale docente o scolastico, in tempi rapidi. Oggi invece molti di questi soggetti, famiglie comprese, sono costretti a rivolgersi ai laboratori privati o alle farmacie pagando i tamponi per la veridica di un test antigenico. Mi auguro ora, che l'attivazione del punto drive tamponi di Pesaro città in via Lombardia da giovedì 2 dicembre possa essere almeno una soluzione». Le istanze: «Già da giorni diversi fra genitori e insegnanti osserva Biancani - hanno segnalato malfunzionamenti nel sistema di gestione dei contatti Covid in ambito scolastico. Dopo tre casi positivi in una classe, gli studenti dovrebbero entrare in quarantena, in attesa di indicazioni da Asur. Allo stato attuale però numerose classi stanno ancora aspettando le disposizioni dal Dipartimento. Con l'aumentare dei contagi tra ragazzi, in gran parte ancora non vaccinati, i ritardi sono dovuti alla carenza del personale nel dare disposizioni chiare alle classi, e ciò sta creando notevoli disagi a famiglie e scuole stesse per programmare le attività. Per questo si chiede una presa di posizione di Regione e Asur Marche per implementare il personale sanitario sotto organico e incaricato del tracciamento dei contatti scolastici». Anche alle sedi vaccinali sul territorio i problemi iniziano ad essere evidenti e preoccupanti conferma Biancani. «La Regione ha ridotto lo spazio per i prenotati per favorire la vaccinazione dei non prenotati, con il risultato però che chi prova a prenotare trova posto dopo settimane, e quindi decide di presentarsi senza prenotazione. Il personale volontario e sanitario, si trova costretto ad aprire senza sapere quante persone si recheranno effettivamente al centro. Va data invece priorità a chi si prenota, aumentando i posti, così il personale anche volontario come la Protezione civile può organizzarsi con un servizio più veloce e con meno tensioni da gestire».

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Corriere Adriatico