a,.aa.a FERMO Gemme in fiore e farfalle svolazzanti. Boccioli che fanno capolino

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a,.aa.a FERMO Gemme in fiore e farfalle svolazzanti. Boccioli che fanno capolino e zanzare affamate. Che, oltre che fastidiose, al pari degli altri, sono terribilmente fuori...

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FERMO Gemme in fiore e farfalle svolazzanti. Boccioli che fanno capolino e zanzare affamate. Che, oltre che fastidiose, al pari degli altri, sono terribilmente fuori stagione. In questo pazzo autunno che certi giorni sa di estate che non ne vuole saperne di finire, altri di primavera pronta a esplodere, la confusione regna sovrana. Le stagioni non sono più quelle di una volta, ormai, non è più solo un modo di dire. La natura, con i suoi ritmi da sempre uguali, sta mettendo a dura prova gli equilibri. Caldo quando dovrebbe far freddo (o almeno fresco) e freddo quando si aspetta impazienti il ritorno del sole. Le piogge di maggio hanno fatto non pochi danni. Ora, le temperature sopra le medie stagionali ci mettono il carico. Se la gente non sa come vestirsi, a modo suo, anche la campagna è in difficoltà. Frutta e verdura risentono delle bizze del tempo, e non potrebbe essere altrimenti. «Non ci si capisce più niente», dicono gli agricoltori navigati. Loro, che in mezzo ai campi hanno passato una vita, davanti a questo sconquasso restano senza parole. «Il freddo di maggio ha bloccato le allegagioni spiegano e abbiamo avuto meno resa». Prima è toccato alla vendemmia. Con le basse temperature, solo una parte dei fiori sono diventati frutto. Tradotto, significa perdite consistenti per chi vive di campagna. E che ora fa i conti con la raccolta delle olive, anticipata di quasi un mese rispetto al normale, per evitare di ritrovarsi con i preziosi acini avvizziti e caduti a terra. «Dipende dalle stagioni dicono i contadini , ogni anno è diverso dagli altri, ma qualcosa di strano di sicuro c'è». Rassegnati alle pazzie del tempo e, soprattutto, all'imprevedibilità di Madre Natura, si rincuorano al pensiero che, di solito, a minore quantità corrisponde maggiore qualità. Ma il futuro è quanto mai incerto. A vederla, la terra arsa e piena di spacchi fa impressione. Assomiglia a certe immagini delle campagne africane. E gli agricoltori non sanno più che aspettarsi. Anche quelli più anziani fanno fatica a ricordare un autunno tanto secco, seguito a un'estate altrettanto priva d'acqua. Le conseguenze del clima impazzino le pagano tutti. Chi con la campagna ci vive e passa le giornate a scrutare il cielo in cerca di un presagio di pioggia. E chi fa la spesa e si ritrova con i prezzi di frutta e verdura pronti a schizzare alle stelle.

fra. pas.
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Corriere Adriatico