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«I nuovi incentivi accolgono le richieste, più volte reclamate dall’Unrae, di estendere l’Ecobonus a importo pieno a tutte le imprese, di aumentare l’entità dello stesso, di riportare al 2024 i fondi inutilizzati nel 2022 e, nel corso dell’anno, quelli del 2023», Lo afferma il presidente dell’Unrae, Michele Crisci. «Il Decreto finalizzato dal MiMit - osserva - ha intrapreso l’iter amministrativo di ratifica da parte degli altri ministeri interessati e della presidenza del consiglio, cui seguirà il vaglio della Corte dei Conti: considerando i tempi per esaurire i vari passaggi autorizzativi e per aggiornare la piattaforma di Invitalia, i nuovi incentivi saranno operativi non prima della metà di marzo 2024, con il rischio concreto che nel frattempo il mercato rimanga paralizzato. I timori di un’attesa deleteria per il mercato sembrano confermati dal forte rallentamento non solo della raccolta ordini, ma anche delle immatricolazioni di auto Bev e Phev, che a gennaio si fermano a quota 2,1% per le Bev e 2,8% per le Phev: in totale, una quota del 4,9% di auto con la spina, la più bassa da gennaio 2021».
«Il mercato auto italiano apre il 2024 in crescita (+10,6%) anche grazie ad un giorno lavorativo in più rispetto a gennaio 2023 (22 giorni contro 21), dopo il rallentamento del trend positivo registrato lo scorso dicembre (+5,9%).
Auspichiamo che sia rapido l’iter di pubblicazione del Dpcm che disciplinerà il nuovo schema di incentivazione, così da rendere presto effettive le misure. Parallelamente alle azioni sulla domanda, prosegue il lavoro dei cinque sotto-tavoli dedicati alle misure per la filiera in ambito produzione, efficientamento produttivo, ricerca e sviluppo, formazione e occupazione, transizione della componentistica, con l’obiettivo di costruire in Italia 1 milione di veicoli e i loro componenti».
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