SHAKIR - Tributo alla 919, una delle vetture da corsa più vincenti di tutti i tempo, Un’auto che domani andrà in pensione praticamente imbattuta. Se si esclude...
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In totale la 919 ha partecipato a 33 gare del Wec, ne ha vinte 17 (con 7 doppiette), in 19 occasioni è scattata dalla pole e ha centrato 12 giri più veloci. Quest’anno si è aggiudicato entrambi i titoli con una gara di anticipo. Per rendergli onore è festeggiare un quadriennio difficile da ripetere per chiunque sono atterrati in Bahrain, i vertici della Porsche AG (l’azienda che produce le bellissime vetture sportive), quelli della capogruppo di Wolfsburg (il Volkswagen Group) e il rappresentante della famiglia che è azionista di riferimento del più grande costruttore di auto tedesco e del mondo, Wolfgang Porsche.
Un ultimo assalto per centrare un'altra vittoria prima di smettere di combattere poiché l’azienda inizierà a preparare la nuova avventura della Formula E che la vedrà di nuovo ufficialmente in pista nel 2019-2020 per sfidare nel campionato riservato alle monoposto elettriche Audi, Jaguar, Nissan, BMW, Mercedes e Jaguar, tutti brand altamente tecnologici e impegnati a scrivere una nuova pagina della mobilità, quella sostenibile. La 919 Hybrid è un vero gioiello di tecnologia, il prototipo che ha interpretato meglio i regolamenti che limitano la quantità di energia consentendo però di recuperarla sia in frenata sia dai gas di scarico.
A spingerla, oltre ai motori elettrici alimentati dalla batteria sl litio in cui viene immagazzinata l’energia recuperata, un compatissimo V4 termico sovralimentato in grado di sviluppare quasi 600 cavalli. Esasperata l’aerodinamica, di altissimo livello la sicurezza, intrigante il sound che sprizza potenza senza esagerare con i decibel. Nel 2018 la 919 Hybrid non dovrebbe andare subito al museo, è allo studio un programma per farla esibire magari da solo nei principali circuiti di tutti i continenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico