Giunta alla sua quarta generazione, la Suzuki Swift è come un buon vino che invecchiando migliora. Dopo quasi vent’anni e oltre 9 milioni di unità vendute, di...
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Il cofano a sbalzo prosegue con la linea di cintura donando una maggiore dinamicità nella vista laterale sottolineata dal tetto sospeso, ottenuto grazie ai montanti in nero lucido, e dai cerchi da 15” e 16”. Oltre che per motivi estetici, le maniglie sono tornate a vista sugli sportelli posteriori per migliorare l’aerodinamica. Anche il posteriore della Swift esprime carattere grazie ai gruppi ottici a LED con effetto tridimensionale e un paraurti più massiccio. Aggiornati anche gli interni su cui spicca una plancia rinnovata che sfrutta il contrasto tra le superfici nere e grigie per donare maggior tridimensionalità. Sia il touch screen centrale da 9” per l’infotainment, compatibile con Android Auto e Apple CarPlay, che i tasti fisici sono leggermente inclinati verso il guidatore per migliorare l’ergonomia e la facilità di utilizzo. Più tradizionale il cruscotto con strumentazione analogica e un display LCD che consente di tenere sotto controllo i parametri della vettura. Buona l’abitabilità interna, grazie al passo di 2,45 metri, e la capacità del bagagliaio di 265 litri.
La Swift adotta esclusivamente un sistema mild hybrid composto dal 1.2 litri 3 cilindri aspirato benzina, da 83 cv e 121 Nm di coppia, abbinato al sistema ibrido a 12 Volt che supporta il propulsore in fase di accelerazione. Tale sistema garantisce uno 0-100 km/h in 12”2 oltre una velocità massima di 170 km/h. A diminuire sono sia i consumi, circa 23 km con un litro, che le emissioni di CO2 che, nella versione 2 ruote motrici, si attestano sui 99 grammi al km. Alla guida della Swift con trazione anteriore e dotata di cambio manuale 5 marce, disponibile anche l’automatico e-CVT, si percepisce subito la buona reattività del motore fin dai bassi regimi consentendo di guidare con brio nel traffico cittadino. Ma affrontando le strade di campagna, che costeggiano i vigneti di Bordeaux, si apprezzano l’agilità e l’assetto della vettura. Realizzata sulla piattaforma Heartect, la Swift dispone di uno sterzo preciso e diretto coadiuvato da una taratura di sospensioni sufficientemente rigide per affrontare con sicurezza i tratti più guidati.
Vera rarità per le hatchback di segmento B, la Suzuki offre la sua Swift anche nella versione 4 ruote motrici. Dotata di un albero di trasmissione e un differenziale a giunti viscosi, quando la vettura perde aderenza sull’anteriore in automatico trasferisce la coppia alle ruote posteriori fornendo una trazione supplementare in caso di fondi scivolosi. La AllGrip, vista la sua natura, offre un assetto rialzato di 2,5 centimetri e leggermente più morbido ma ciò non inficia la guidabilità che, anzi, ne guadagna anche in curva. Rinnovati e implementati anche i sistemi di assistenza alla guida, in vista della nuova normativa europea che entrerà in vigore in estate, non manca la retrocamera utilissima in fase di parcheggio. In arrivo a maggio, la Swift è offerta con una sola motorizzazione e in un unico allestimento “Top” davvero ricco a un prezzo di 22.500 Euro. La due ruote motrici è disponibile anche con il cambio automatico e-CVT a 24.000 Euro, mentre la AllGrip, con il solo cambio manuale, costa 24.500 Euro. Per quanto riguarda la tanto amata Swift Sport, a detta dei vertici Suzuki, bisognerà invece attendere l’evoluzione del mercato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico