Street show Quattroruote, quasi 300mila appassionati a Milano per la seconda edizione

L'affollato Street show di Quattroruote a Milano
MILANO - Proprio mentre a Francoforte gli attivisti green bloccavano gli accessi al Salone dell'Auto e folle di ciclisti invadevano le autostrade circostanti in nome del sogno...

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MILANO - Proprio mentre a Francoforte gli attivisti green bloccavano gli accessi al Salone dell'Auto e folle di ciclisti invadevano le autostrade circostanti in nome del sogno (o incubo?) di un mondo «no-car», finalmente libero dall'origine di tutti i mali ecologici del pianeta, Milano riscopriva (o riaffermava) la passione per l'automobile.


Lo dicono le circa 300.000 persone che in una calda e assolata domenica di fine estate hanno preso letteralmente d'assalto Corso Buenos Aires in occasione dello «Street show Quattroruote. Un miglio di passione» che per una giornata ha trasfomato la più lunga e iconica via dello shopping meneghino in un garage a cielo aperto, dove appassionati e curiosi hanno potuto ammirare da vicino – in un clima da autentica festa popolare, allietato da musiche, spettacoli ed esibizioni di arte varia – non solo una buona parte della più recente e tecnologica produzione automobilistica concentrata nel segmento più corposo dell'evento, il «Motor district», ma anche le più esclusive supercar sportive «targate» tra l'altro Dallara, Lamborghini, Pagani, Aston Martin, schierate nel settore «Sport & Luxury Road», un autentico «parterre de roi» che apriva la parata proveniendo da Porta Venezia.

A concludere il percorso c'era invece la «Heritage Zone» curata da Ruoteclassiche che portato numerose auto di varie epoche a contendersi i due trofei in palio, quello assegnato dal pubblico e quello che la giuria presieduta da Corrado Lopresto, il collezionista italiano di vetture storiche più conosciuto a livello internazionale, ha attribuito alle vincitrici della cinque categorie in concorso.

Il pubblico ha incoronato la piccola Iso Isetta, simpatica e geniale city car a due posti del 1954 cui si accedeva dall'unica porta frontale, mentre nelle varie categoria si sono imposte la Fiat 8V del 1954, la Fiat X1/9 del 1973, una 500 R del '75 , un'Alfa Romeo Spider 2000 dello stesso anno e la monumentale Isotta Fraschini Tipo 8 Sport Torpedo Castagna degli anni Trenta.

Pochi passi, e si passava dalle regine del passato al paradiso dei più giovani allestito nell'«Area kids», dove i bambini hanno potuto cimentarsi con minibici e minimoto (adeguatamente protetti e sempre sotto l'occhio di attenti istruttori), dare sogo alla fantasia con gli immancabili mattoncini, gareggiare su piste-giocattolo e semplicemente giocare con le intramontabili macchinine.


L'evento ha ripagato il coraggio e la creatività dell'Editoriale Domus. A dirlo non siamo noi, ma i numeri: rispetto alla prima edizione del 2018 l'affluenza è aumentata del 50%. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico