Sticchi Damiani: «A gennaio 2018 il foglio unico, l'Aci ha già iniziato semplificazione»

Il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani
ROMA - Da gennaio 2018 gli automobilisti non avranno più due documenti, cioè il libretto di circolazione rilasciato dalla Motorizzazione e il certificato di...

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ROMA - Da gennaio 2018 gli automobilisti non avranno più due documenti, cioè il libretto di circolazione rilasciato dalla Motorizzazione e il certificato di proprietà rilasciato dal Pra gestito dall’Aci, ma «avranno soltanto il libretto di circolazione, che conterrà anche tutti i dati tecnici dell’ auto, quindi il certificato di proprietà non servirà più». A chiarirlo dai microfoni di Rai 1 Mattina è il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani precisando però che «resteranno due database» distinti ma interconnessi. «Riteniamo che dal primo gennaio 2018 il foglio unico per l’automobilista potrà essere a regime», ha precisato Sticchi Damiani spiegando che i due database rimarranno «perchè uno, quello del Pra, contiene non solo i dati di proprietà ma anche i dati giuridici e quindi eventuali gravami sull’ auto, come fermo amministrativo o ipoteche. La Motorizzazione invece fornisce tutti i dati tecnici dell’automobile.


Quindi - ha sottolineato il presidente dell’Aci - sono due cose diverse che devono però dialogare. L’interoperabilità dei due sistemi informatici consentirà alla Motorizzazione di vedere tutti i dati del Pra e al Pra di vedere tutti i dati della Motorizzazione. Non ci sarà quindi più il rischio per l’automobilista di acquistare un’ auto usata e non vedere che c’è un fermo amministrativo». Sticchi Damiani ha ricordato che «Già nell’ottobre 2015 Aci ha ritenuto di accogliere queste proposte di semplificazione che venivano dalla legge quadro Madia, ovvero quelle di un unico documento, un’unica attività di archiviazione ed un risparmio per i cittadini. E infatti - ha spiegato - abbiamo ritenuto di dematerializzare immediatamente il certificato di proprietà e già 15 milioni di automobili, su 34 milioni, non hanno più certificato di proprietà».
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Corriere Adriatico