GINEVRA - «Siamo svincolati da logiche di mercato», assicura Maurizio Melzi, direttore marketing del gruppo Koelliker. È una delle ragioni della ritrovata...
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Uno sviluppo a tempo di record...
«Non è che la vettura non ci fosse proprio: c'era un'ipotesi, esisteva un progetto. Ma è stata completata in questi mesi».
SsangYong punta sull'Europa, insomma?
«Sarà un'espansione europacentrica, per così dire. Anche perché offriremo più di una semplice macchina. Con questo e con i prossimi modelli, SsanYong punta al riposizionamento di qualità e con cinque anni di garanzia, dopo la cooperazione con Daimler. i coreani hanno fatto tesoro della qualità produttiva».
E l'Italia?
«Aspettavo che me lo chiedesse: ce la giochiamo con il Regno Unito quale primo mercato».
La sede europea di Mahindra è a Roma, come gruppo Koelliker non temete che possano venire accentrate le attività?
«Crediamo di sapere come si vendono macchine: lo facciamo da cinquantasei anni».
SsangYong si era affermata con Rexton, che adesso avrà anche un erede.
«Certo. Ma di quelli venduti ne sono ancora in circolazione quasi tutti: in Italia ne abbiamo consegnati circa sedicimila e quindicimila sono ancora in strada. Chi ce l'ha non se ne separa».
Tutti i costruttori puntano sull'elettrico e sull'ibrido: SsangYong cosa pianifica?
«Fra due anni avremo un modello full electric sviluppato sulle stessa piattaforma di Korando. E lo stesso pianale sarà anche la base per un veicolo ibrido plug-in».
In conclusione?
«Abbiamo grandi ambizioni. In Italia lo scorso anno in sei mesi siamo cresciuti di oltre il cinquanta per cento. Senza contare che quasi nove auto su dieci che vendiamo sono versioni “alto di gamma”. E SsangYong ha voglia di emergere».
Come?
«La nostra proposta è semplice: offriamo emotività e razionalità. Con qualità ed prezzo competitivo».
Corriere Adriatico