Rivoluzione Renault per tornare competitiva. Razionalizza produzione: -50% piattaforme e motori, capacità scende a 3,1 mln

Una fabbrica Renault
PARIGI - Oltre alla nuova organizzazione della struttura dirigenziale, già comunicata, Renault ha annunciato una serie di radicali provvedimenti per ritrovare...

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PARIGI - Oltre alla nuova organizzazione della struttura dirigenziale, già comunicata, Renault ha annunciato una serie di radicali provvedimenti per ritrovare competitività e profittabilità. Le piattaforme su cui vengono costruite le auto dei diversi brand scenderanno da 6 a 3 e i motori da 8 a 4 famiglie. Varato anche un ridimensionamento della capacità industriale dai 4 milioni di unità del 2019 ai 3,1 nel 2025. Questo verrà attuato - ha ribadito oggi il Ceo del Gruppo Luca de Medo durante la conferenza dedicata al piano Renaulution - secondo «lo stile Renault, con grande attenzione alla occupazione». Verrà per contro creato un nuovo ‘polo elettricò potenzialmente nel nord della Francia, che avrà la maggiore capacità di produzione di veicoli elettrici del Gruppo.

La Casa della Losanga modificherà anche la presenza internazionale concentrandosi oltre all’Europa «sfruttando la competitività in Spagna, Marocco, Romania, Turchia» su mercati ad alta marginalità, in particolare in America Latina, India e Corea. Verranno anche create maggiori sinergie con la Russia sfruttando la nuova business unit delle marche Dacia e Lada. Renault ridurrà entro il 2025 i costi fissi di altri 3 miliardi di euro. Previste anche razionalizzazioni degli investimenti per ricerca e sviluppo scendend dal 10% del fatturato a meno dell’8% nel 2025.

Tutti questi sforzi - ha detto de Meo - «rafforzeranno la resilienza del Gruppo e ridurranno il punto di pareggio del 30% entro il 2023. A livello di prodotti Il Gruppo punta ad un portfolio ribilanciato e più redditizio con 24 lanci entro il 2025 metà dei quali nei segmenti C/D - e almeno 10 veicoli elettrici. Fra questi il ritorno della iconica Renault 5, mostrata come prototipo. Nell’ambito della sua strategia, il marchio aumenterà il suo mix di segmenti attraverso un’offensiva nel segmento C (che »era stato trascurato« ha confessato de Meo). La metà dei lanci in Europa saranno veicoli elettrici, con un aumento della contribuzione al margine rispetto ai modelli a combustione per effetto della riduzione dei costi dei motori e delle batterie.

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Corriere Adriatico