“Rapiremo Niki Lauda”, la Formula 1 si tinge di giallo: ecco l'ultimo romanzo di Carlo Cavicchi

La copertina del libro di Carlo Cavicchi
ROMA - Il bello delle corse non sta soltanto nelle corse stesse ma anche in tutto quello che ci gira dietro e che spesso propone delle leggende sommerse che si possono rivelare...

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ROMA - Il bello delle corse non sta soltanto nelle corse stesse ma anche in tutto quello che ci gira dietro e che spesso propone delle leggende sommerse che si possono rivelare più gustose e intriganti dei fatti accaduti in pista.

Da una di queste, che si sussurrava sotto i portici di Bologna alla fine degli anni 70, muove l’ultimo romanzo di Carlo Cavicchi, uno che con il mondo delle auto e pure delle gare automobilistiche ha avuto a che fare per tutta la vita.

L’idea di rapire il pilota migliore del mondo nel momento del suo massimo splendore fa parte di un piano assolutamente perfetto per quanto complesso. La sua organizzazione che coinvolge diversi personaggi in giro per il mondo sorprende per la cura dei particolari, ma s’innesta in un mondo raccontato da chi l’ha visto da vicino e ne porta alla ribalta i personaggi con continui e sorprendenti aneddoti ben poco noti ai più. Si tratta di una Formula 1 ben diversa dall’attuale e sicuramente inimmaginabile per gli appassionati più giovani. Storie di piloti e di donne, tutte vere per quanto poco conosciute, di giornalisti e di team manager quando capitava anche la curiosa coincidenza che in uno stretto arco temporale un campione potesse soffiare la donna a un famoso attore e contemporaneamente un celebre attore potesse portar via la moglie a un famoso campione.

Il racconto di quel mondo è divertente e singolare, ma s’inserisce in una storia molto più allargata e con finale a sorpresa come nei migliori noir. Sullo sfondo c’è la città di Bologna che passa dagli anni del boom economico a quelli di piombo con uno stravolgimento del modo d’intendere la vita da cui la città non si riprenderà più.


L’autore mescola la bella scrittura con una ricerca dei luoghi e dei modi di vivere che tradisce il mestiere del giornalista di successo. I ritratti dei personaggi e la curiosità dei luoghi – case chiuse, bische d’alto bordo, il Friuli invaso dai cosacchi – si mescolano con la preparazione del rapimento e prendono il lettore pagina dopo pagina. Una bella occasione per riscoprire un tempo in cui le corse erano colorate anche grazie alle avventure dei piloti in pista e soprattutto fuori dalla pista, ma anche per vivere con intensità altre vicende non meno incuriosenti e sicuramente vere, per quanto camuffate da nomi inventati. La vita, si sa, propone sempre avvenimenti che nemmeno la più fervida fantasia può immaginare. E sono questi il sale di “Rapiremo Niki Lauda”, 260 pagine da leggere tutte d’un fiato e edite da Minerva. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico