«Una serie di concause determinate da un uso del secondo set estremamente prolungato», è ciò a cui la Pirelli imputa i cedimenti della gomma anteriore...
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Bisogna ricordare che le monoposto di quest'anno, per naturale evoluzione, hanno ricevuto un aumento del carico aerodinamico, ma le gomme (su volere delle stesse scuderie) sono rimaste le stesse del 2019, studiate per forze inferiori. I modelli pensati per il 2020 sono stati infatti respinti dopo i test di dicembre ad Abu Dhabi. Non si fa invece riferimento all'ipotesi dei detriti, avanzata pensando all'ala anteriore rotta sull'Alfa Romeo di Kimi Raikkonen, che aveva lasciato alcuni residui di carbonio sull'asfalto. L'episodio non è stato quindi ritenuto determinante. Per il GP del 70° anniversario non saranno fatti passi indietro sulle mescole designate: le squadre avranno a disposizione le specifiche C2, C3 e C4, di una gradazione più morbide rispetto alla combinazione C1-C2-C3 offerta per il primo round britannico. L'obiettivo era di avere un elemento di variabilità tra due tappe sulla stessa pista, ma i campanelli d'allarme di domenica avevano fatto ipotizzare un approccio più conservativo. La Pirelli, in ogni caso, spiega che «verranno riviste le prescrizioni di utilizzo incrementando le pressioni di gonfiaggio», così da ridurre le sollecitazioni sulla costruzione dei pneumatici. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico