Piero Ferrari: «Stile e qualità i grandi valori del made in Italy anche nella nautica»

Piero Ferrari
MONTECARLO - Arrivi a Montecarlo e ti ritrovi a cena con Piero Ferrari al Cipriani di Flavio Briatore, tra aragoste e champagne. Ma siamo al Grand Prix o allo Yacht Show? Dubbio...

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MONTECARLO - Arrivi a Montecarlo e ti ritrovi a cena con Piero Ferrari al Cipriani di Flavio Briatore, tra aragoste e champagne. Ma siamo al Grand Prix o allo Yacht Show? Dubbio presto risolto: il figlio di Enzo Ferrari è suocero di Alberto Galassi, ceo di Ferretti Group e, soprattutto, dal 2016 detiene, con la holding di famiglia F.Investment, una quota del 13,2% del groppo nautico, controllato dal 2012 dai cinesi di Weichai con il rimanente 86,8%. In tal modo si spiegano anche le sponsorizzazioni per la Formula 1, con la scritta Weichai sulle monoposto di Vettel e Raikkonen e il logo Riva sui caschi dei piloti.


Un impegno ispirato da “ragioni familiari”, dunque?
«In realtà – spiega Piero – quando i cinesi di Weichai acquisirono il gruppo Ferretti vennero da me per chiedermi una consulenza sulla gestione del made in Italy nel mondo. Contavano sulla mia esperienza in Ferrari, marchio con interessi globali, esattamente come i brand di Ferretti, che però erano meno conosciuti. Loro sanno che per avere successo va valorizzato il contenuto italiano del prodotto, lo stile, la qualità artigianale di certi materiali».

Ha dato consigli sul marketing?
«Mi sono divertito anche a collaborare per aggiornare il design di certe barche, in particolare i Pershing, che sono la mia passione. Ha presente le vetrature lunghe, sottili, quasi da coupé? Possiamo dire che c’è qualcosa di mio».

Ma quando è nata la passione per la nautica?
«Avevo 14 anni quando mi fu regalato il primo battellino pneumatico, un piccolo Pirelli di quattro metri, gomma e pagliolato. Lo usavo in Adriatico, durante le vacanze. Poi, da grande, sono passato a barche via via più grandi e impegnative, con una predilezione particolare per i Pershing, ma non solo. Il Riva-Ferrari esposto nel museo di Sarnico è mio personale».

E ora che cosa usa?
«Ora ho una certa età e mi sono dedicato alle barche dislocanti. Ho una bella navetta Custom Line, una barca con tante comodità, che mi consente di vivere a bordo come se stessi a casa. Quando posso, vado a Capri, uno dei luoghi prediletti della mia famiglia».


In effetti l’avvocato Galassi ha casa ad Anacapri e un Itama in darsena. E non perde occasione per celebrare l’incanto dell’isola e dei suoi dintorni, Napoli compresa. Lo ha fatto anche durante il gala di Montecarlo, affermando, con insospettabile passione, che «Napoli sarebbe la sede ideale per un salone nautico in grande stile, con yacht e super yacht esposti in acqua, al Molo Luise di Mergellina, e con la possibilità di organizzare eventi in città sulla falsariga di quanto hanno fatto Dolce e Gabbana nel 2016. E non venite a parlarmi di sicurezza – ha sbottato -. La mia Ferrari me l’hanno rubata a Modena, non a Napoli!». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico