FRANCOFORTE - Grandland X, terzo e ultimo atto dell’offensiva Opel nel settore dei Suv compatti, un fetta di mercato oggi così appetibile che nessun costruttore...
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Esteticamente bisogna riconoscere che i designer di Rüsselsheim hanno fatto un buon lavoro, regalando a Grandland X un look gradevolmente sportivo, dotato di una precisa personalità stilistica costruita su linee fluide e pulite e caratterizzata da tipici stilemi Opel come le due alette cromate che attraversano la griglia del radiatore, quasi a sorreggere il simbolo del fulmine che campeggia orgogliosamente al centro della calandra.
Un risultato che può sembrare ovvio, ma che in realtà era tutt’altro che scontato, perché non è facile rendere originale un modello «condiviso» con un altro costruttore. Nella fattispecie, il gruppo Psa nell’ambito dell’accordo di collaborazione tecnica stipulato 4 anni prima che il partner francese acquisisse il controllo di Opel. Un accordo che sul fronte transalpino ha portato allo sviluppo della nuova Peugeot 3008, con cui Grandland X condivide la piattaforma Emp2 e l’intero pacchetto di motori e cambi.
Sono infatti di origine francese sia i propulsori disponibili al lancio – il 3 cilindri turbo a benzina 1.2 da 130 cv e il turbodiesel 1.6 da 120 cv – sia i cambi a 6 rapporti manuale e automatico che possono essere abbinati, in base alle scelte del cliente, con entrambi i propulsori. Sempre dall’arsenale tecnologico del gruppo transalpino provengono poi le novità annunciate per il futuro prossimo (ulteriori motori, tra cui un turbodiesel da 180 cv e alcune unità con potenze inferiori ai 120 cv, a nostro avviso inadeguate, oltre a un cambio automatico a 8 rapporti), come pure la tecnologia destinata a fare di Grandland X la prima Opel ibrida di tipo plug-in, di cui però non è stata fornita alcuna anticipazione riguardante la tempistica di arrivo sul mercato.
Su strada, il C-Suv di Rüsselsheim si è rivelato agile e confortevole, brillante quanto basta per un veicolo di questo tipo e considerata la cavalleria a disposizione. Piacevole da vivere e da guidare, Crossland X rappresenta un’ottima carta in mano al marchio tedesco in una fetta di mercato sempre più affollata e competitiva.
A testimoniare dell’importanza di un prodotto di questa categoria provvedono i numeri, che attribuiscono ai Suv – e soprattutto a quelli compatti protagonisti di un vero e proprio boom a livello mondiale (non a caso la maggioranza delle novità di Francoforte era concentrata in questo settore) – la possibilità di mantenere gli elevati ritmi di crescita esibiti negli ultimi anni. In Europa, che per Opel rimane il mercato di elezione, la quota sulle vendite globali dei Suv e crossover compatti appare destinata a lievitare dal 9% attuale al 14% del 2025.
In Italia, i Suv rappresentano la configurazione di carrozzeria oggi prevalente, essendo passata dal 9% del 2008 al 27% dell’anno scorso e addirittura al 29% di questo primo scorcio del 2017. In questo «mare magnum», nel periodo 2008-2016 alla sostanziale stabilità delle «grandi taglie» ha fatto riscontro la marcia impetuosa dei modelli più compatti: quelli di segmento B sono passati dal 2 al 14% del mercato, superando il segmento superiore (nel quale va a inserirsi Grandland X) che comunque ha raddoppiato la propria quota, portandola dal 5 al 10%.
In un contesto così promettente il C-Suv di Rüsselsheim si presenta alla clientela italiana con il «porte aperte» del 21-22 ottobre negli allestimenti Advance, Innovation e B-Color con un listino che parte da 26.000 euro per arrivare a 34.100 euro. Per sostenere adeguatamente l’avvio delle vendite di Grandland X Opel Italia ha disposto un’offerta di lancio che fino alla fine dell’anno (salvo contrordini) propone un prezzo d’attacco di 21.900 euro per la motorizzazione a benzina, mentre chi preferisce il turbodiesel deve mettere in preventivo 2.000 euro in più. Un ulteriore incentivo all’acquisto, valido nella fase iniziale della commercializzazione, è costituito dallo sconto del 50% sugli optional.
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Corriere Adriatico