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ROMA - Viaggiano a zig-zag tra la gente nelle isole pedonali, circolano di sera senza il giubbotto riflettente o contromano sulle strade extraurbane, percorrono marciapiedi e corsie preferenziali, ci salgono in due, anche minorenni, senza indossare il casco: è la giungla urbana degli utenti dei monopattini elettrici, fotografata da Quattroruote che, nel numero di gennaio, pubblica la cronaca di una qualsiasi serata milanese. Un’indagine che rivela come da un lato la maggior parte dei guidatori di monopattini affermi di non conoscere molte delle regole cui dovrebbe attenersi, dall’altro le forze dell’ordine si dimostrino anche troppo indulgenti. Nonostante fosse già sera, infatti, nessuno dei monopattinisti incontrati dal mensile indossava il giubbotto riflettente, prescritto nelle ore notturne in ogni situazione, pure se le luci del mezzo sono accese, anche su strade ben illuminate e persino nelle aree pedonali, dove non si devono superare i 6 km/h e si dovrebbe portare a mano il mezzo, qualora possa intralciare o creare pericolo per i pedoni.
Della norma, non c’è neppure conoscenza: «È la prima volta che ne sento parlare», ci si sente rispondere dagli intervistati.
Tra gli interpellati, infatti, ci sono minorenni del tutto ignari dell’obbligo d’indossare il casco e il giubbotto riflettente nelle ore serali, adulti non a conoscenza del limite di velocità di 6 km/h previsto nelle aree pedonali, esponenti delle forze dell’ordine che ammettano come molti giovani preferiscano di sera il monopattino all’auto, per non correre rischi di sanzioni dovute allo stato di ebbrezza. «Il problema - ha spiegato un agente della Polizia locale - è che i monopattini sono stati introdotti prima di essere normati, mentre invece andrebbero targati e assicurati». Un monito più che condivisibile, anche perché le polizze assicurative delle compagnie di sharing in genere prevedono franchigie elevate a carico dell’utente, fino a 2.500 euro. E chi, invece, usa un mezzo proprio, è chiamato a rispondere personalmente degli eventuali danni arrecati, se non ha provveduto a sottoscrivere una delle poche polizze specifiche offerte dalle compagnie.
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