Modelle più belle ammirate delle supercar: le vere fuoriserie del salone di Ginevra

Due fra le modelle più ammirate del salone di Ginevra
GINEVRA - A volte viene quasi da chiedersi se siano davvero le automobili il principale motivo di attrazione per i frequentatori (nel caso delle visitatrici il discorso è...

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GINEVRA - A volte viene quasi da chiedersi se siano davvero le automobili il principale motivo di attrazione per i frequentatori (nel caso delle visitatrici il discorso è diverso) dei saloni dell'auto. Se ci si sofferma a valutare attentamente dove sia veramente puntato l'obiettivo dei fotografi che a frotte si aggirano tra gli stand, il dubbio sorge spontaneo: sembra quasi che le quattro ruote siano uno sfondo necessario, a volte addirittura fastidioso.


Il Salone di Ginevra non ha fatto eccezione, confermando l'eterna validità di una formula non scritta ma ovviamente efficace: il binomio donne-motori funziona sempre, eccome. E ribadisce che spesso due gambe, meglio se lunghe e affusolate, attirano l'attenzione più di 4 ruote e di 12 cilindri. E di questo le case sono perfettamente consce, e fanno a gara nell'ingaggiare le modelle più affascinanti ed eleganti, scegliendo con cura non solo le ragazze-copertina, quelle da mettere in posa accanto all'auto per la gioia dei fotografi (e il relativo ritorno mediatico), ma anche le giovani hostess che - quasi sempre armate dell'ormai irrinunciabile tablet - dislocate strategicamente nello stand per offrire informazioni e spiegazioni sui modelli esposti.

Anche in questo settore, con buona pace delle femministe, la competizione tra i costruttori è a tutto campo, e ancor oggi gli habituées delle rassegne internazionali favoleggiano di un'imperdibile ex miss Svizzera (o almeno indicata come tale) che ha nobilitato diverse presenze espositive di un brand italiano. Si tratta, comunque e (quasi) sempre, di una presenza che vuole aggiungere bellezza a bellezza puntando su delle «mises» talvolta talvolta audaci ma (quasi) mai sconfinanti nella volgarità.

Talvolta si ha la sensazione di trovarsi di fronte a degli attraenti specchietti per le allodole, destinati a richiamare l'attenzione su modelli che altrimenti passerebbero pressoché inosservati. Quasi sempre, però, la finalità dell'intramontabile (e in genere costoso) abbinamento - soprattutto nelle giornate riservate alla stampa al termine delle quali molte top model svaniscono, prendendo la via di altri e altrettanto lauti ingaggi - è di offrire la possibilità di realizzare immagini lontane dalla freddezza dello scatto «da catalogo», e quindi con maggiori probabilità di finire sulle pagine di un giornale o tra le news di qualche tiggì.

La coerenza con l'immagine di marca sembra il presupposto che guida nella scelta delle ragazze e del loro abbigliamento. Look aggressivo a sottolineare il temperamento della Lamborghini Huracàn, stile country con accenti Indiana Jones vicino alla Jeep Renegade, l'elegante semplicità dei tubini bianchi per evidenziare la concretezza di Fiat e Skoda, la sensuale raffinatezza degli abiti da sera alla Maserati. A ciascuna il suo look, con un elemento in comune: la precipitosa fuga dai vertiginosi tacchi 12 non appena, nei momenti di pausa, le bellezze da copertina lasciano la ribalta per raggiungere il backstage e trasformarsi in più umane - seppure sempre stupende - ragazze con i piedi doloranti.


Se anche la calvinista e austera Ginevra si arrende al fascino dell'avvenenza, vuol dire che il fenomeno è davvero senza frontiere, e coinvolge le belle e muscolari ragazzone californiane che si possono ammirare al salone di Los Angeles, la raffinate «mannequins» che nobilitano il Mondial parigino pur facendo a volte dubitare che la Ville Lumiére sia davvero la capitale dell'alta moda, le sorridenti e cerimoniose orientali che presidiano gli show di Tokyo o Seul. Ma nessuno dei grandi saloni internazionali (non possiamo parlare di quelli russi, mai visitati, dove pare che la materia prima non manchi) può competere in quantità, qualità e... generosità espositiva con il Motor Show di Bologna. Al quale anche per questo tutti gli appassionati di motori augurano una pronta rinascita e una lunga vita. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico