Mercato auto, pesante battuta d’arresto a giugno: -7,9% le immatricolazioni

Mercato auto, pesante battuta d’arresto a giugno: -7,9% le immatricolazioni
TORINO - Nuova battuta d’arresto pesante per il mercato europeo dell’ auto. Nell’Europa dei 28 più Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state...

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TORINO - Nuova battuta d’arresto pesante per il mercato europeo dell’ auto. Nell’Europa dei 28 più Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state immatricolate - secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori auto europei - 1.491.289 vetture, il 7,9% in meno dello stesso mese del 2018. Nel primo semestre sono state vendute 8.426.194 auto, con un calo del 3,1% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.


«Dopo un maggio stabile, a giugno il mercato auto europeo frena nuovamente (-7,9%). In larga misura questo calo può essere attribuito al calendario: in media giugno 2019 ha contato 19 giorni lavorativi in tutta l’Ue contro i 21 di giugno 2018». Lo afferma Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia. «Tutti i cinque major markets - spiega - registrano flessioni: -8,4% la Francia, -8,3% la Spagna, -4,9% il Regno Unito, -4,7% la Germania e -2,1% l’Italia. Le vendite di auto diesel continuano la contrazione a due cifre in Spagna (-33%), Francia (-23%), Italia (-22,5%) e Regno Unito (-20,5%), mentre in Germania è meno marcata (-4%). Per la Germania è il secondo calo mensile del 2019, dopo il lieve decremento dello 0,9% di aprile. Nel semestre, a eccezione della Germania (+0,5%), ciascuno dei 5 major markets ha registrato un calo nel periodo: -1,8% Francia, -3,4% Regno Unito, -3,5% Italia e -5,7% Spagna. In questi cinque Paesi si registra un calo complessivo per le auto diesel del 15% nei sei mesi, con una riduzione di volumi venduti che supera 370.000 unità». Scudieri ricorda che «a fine giugno, Acea ha rivisto al ribasso le previsioni di chiusura d’anno in Ue: -1%. Le previsioni a inizio 2019 stimavano una crescita fino all’1% rispetto al 2018. Il risultato leggermente negativo fa riferimento a un volume di poco superiore a 15 milioni. L’applicazione del test Real Driving Emissions (Rde) a tutte le auto di nuova immatricolazione dopo il primo settembre potrebbe influenzare l’andamento del mercato rendendolo altalenante come accaduto con l’entrata in vigore del nuovo test di omologazione Wltp».
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Corriere Adriatico