Lotterer e Wehrlein inseguono a Roma il primo successo in FE. Anche per la Porsche

La Porsche 99X di andre Lotterer
ROMA – Porsche insegue ancora il primo successo in Formula E: «Abbiamo già avuto la possibilità di vincere, ma poi qualcosa è andato...

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ROMA – Porsche insegue ancora il primo successo in Formula E: «Abbiamo già avuto la possibilità di vincere, ma poi qualcosa è andato storto», ammette Amiel Lindesay, il capo delle operazioni del circuito elettrico del costruttore tedesco. Nei due ePrix di Roma Andrè Lotterer è Pascal Wehrlein inseguiranno di nuovo la storica affermazione: non solo per la squadra, ma anche per sé stessi. Nessuno dei due piloti tedeschi è finora riuscito ad aggiudicarsi una gara di Formula E. «Siamo ancora un team che deve fare esperienza, ma abbiamo un obiettivo: vincere. Chi ci riesca per primo è indifferente, però», aggiunge il manager.

Sul circuito dell'Eur Lotterer è salito due volte sul podio: terzo all'esordio e secondo nella stagione successiva, la quinta. «La pista – dice – è per l'ottanta percento differente rispetto al passato. Per la nostra scuderia è un bene, visto che è relativamente nuova in Formula E: significa che viene relativizzata la maggiore conoscenza che hanno le altre squadre. Di sicuro il tracciato è ancora più competitivo rispetto a prima». A 39 anni, Lotterer è attualmente il più anziano pilota della Formula E e continua a lasciarsi positivamente impressionare dal fan boost, l'operazione inventata dagli organizzatori per consentire ai tifosi di votare per il pilota preferito che beneficia di una maggiore potenza per qualche tempo. «È una bella novità introdotta dalla Formula E (fina dalla prima stagione, ndr) per coinvolgere il pubblico», sottolinea. Lotterer rivendica per Porsche anche la capacità di trasferire rapidamente le conoscenze acquisite in corsa sulle auto di serie: «La scuderia è a strettissimo contatto con la casa madre», garantisce.

Wehrlein ha corso una volta sola a Roma, piazzandosi decimo: «La pista è diversa e il tracciato è insolitamente lungo per essere un circuito cittadino di Formula E», esordisce. Il giovane tedesco apprezza l'opzione della doppia gara: «Mi piace questa soluzione – sorride – L'avevo già sperimentata nel Dtm (il campionato turismo tedesco, ndr): ti permette subito di fare meglio se la prima gara non è andata troppo bene. Inoltre si trascorre più tempo in auto, che significa anche maggior divertimento».

La possibilità che nella capitale si corra sotto l'acqua (nelle sei stagioni disputate finora è accaduto solo una volta, a Parigi, dove vinse Frijns, praticamente al termine di una sfida per limitare l'aquaplaning) non spaventa Wehrlein, anzi: «Abbiamo solo un tipo di pneumatici e dobbiamo lavorare sulla gestione dell'energia, ma guidare sul bagnato è una sfida che mi intriga. Certo, è un po' strano rischiare di doverlo fare in Italia, dove dovrebbero esserci il sole e 25 gradi». Dopo due gare, quelle saudite, Wehrlein è decimo con 11 punti, mentre Lotterer è ancora fermo a quota zero.

 

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Corriere Adriatico