Leon Sportstourer, la station wagon di Barcellona è anche ibrida ed ha un bagagliaio da prima della classe

La Seat Leon Sportstourer
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VERONA - «Ascoltiamo quello che ci dicono i nostri clienti», dice Pierantonio Vianello, direttore di Seat Italia. Il manager rivendica questa “operazione” a nome del costruttore spagnolo, che ha rivisto in maniera importante la seconda generazione della variante Sportstourer della Leon, la best seller del marchio catalano nel frattempo arrivata alla quarta serie (2,3 milioni di esemplari commercializzati dal 1999). Dopo le osservazioni sulla capienza del modello precedente, gli ingegneri sono intervenuti sul vano bagagli diventato “best in class”. L’aggiornata familiare iberica supera i 464 centimetri di lunghezza e, soprattutto, ha un passo che sfiora i 2,7 metri, superiore a quello di due modelli del gruppo realizzati sulla stessa piattaforma come la Golf e la A3. Per borse e valige, la Leon wagon offre fino a 620 litri di spazio con i sedili in configurazione standard. In Italia ogni centimetro in più rispetto alla berlina (27 in totale) costa a 22,2 euro: la differenza di prezzo della Sportstourer è di 600 euro, a partire da 23.450 (promozioni e sconti esclusi).



Seat ha deciso di valorizzare il modello con la più ampia gamma di alimentazioni mai proposta dalla casa spagnola, ben cinque. Cioè benzina, diesel (a partire da 26.550 euro), mild hybrid (da 26.400), plug-in (a listino da quota 36.000) e metano (da 28.050). L’opzione a gas naturale, già a listino come Tgi da 1.5 litri da 130 cavalli, continua ad essere interessante per il mercato italiano. Il metano è conveniente dal punto di vista ambientale ed è valido anche sul fronte dei costi di proprietà perché il sistema è omologato come monovalente. L’autonomia complessiva sfiora i 600 chilometri grazie al serbatoio per la benzina da 9 litri e alle tre bombole di gas per un totale di 17,3 kg. La quinta dimensione della familiare è quella ricaricabile, che contribuisce ad incrementare la flessibilità di utilizzo della vettura, che a batteria può viaggiare fino a 140 orari. Seat ha pescato la tecnologia e-Hybrid dagli scaffali del gruppo proponendola nella variante da 204 cavalli e 350 Nm di coppia: la plug-in è la Leon più potente della gamma.

Anche sulla Sportstourer il turbo benzina da 1.4 litri da 150 cavalli è abbinato all’unità elettrica da 115 e a una batteria da 12,8 kWh. L’autonomia dichiarata a zero emissioni supera i 70 chilometri nel ciclo di omologazione Wltp con valori di CO2 compresi tra i 25 e i 30 grammi per chilometro (tra 1,1 e 1,3 litri di consumo), almeno durante i primi 100 e quando l’accumulatore è carico. Grazie al serbatoio di benzina da 40 litri, in condizioni ottimali la percorrenza complessiva può raggiungere gli 800 chilometri. Facendo ricorso ad una Wallbox da 3,6 kW, è possibile rifornire la Leon di energia in 3 ore e 40 minuti.



La nuova Leon, berlina o familiare che sia, è stata presentata anche come la «Seat più sicura mai prodotta». Oltre a 7 airbag, fanno parte della dotazione di serie sistemi come il Front Assist, il Lane Assist, il rilevamento della stanchezza, il Cruise Control, il limitatore di velocità e, anche se non per la variante a metano, il differenziale elettronico. Sono standard anche l’avvio senza chiave e il Seat Virtual Cockpit con l’infotainment con schermo a sfioramento a colori da 8,25’’. La nuova Leon è anche la prima auto completamente connessa di Seat: una soluzione che consente di attivare alcune funzioni da remoto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico