La trasformazione di Leclerc, protagonista di due Gran Premi di altissimo livello e qualità

Charles Leclerc sulla sua Ferrari F1-75
C'era un Charles Leclerc che nei momenti più caldi della qualifica o dei Gran Premi, aveva il vizietto di commettere imperdonabili errori. Coinvolgendo, a volte, pure...

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C'era un Charles Leclerc che nei momenti più caldi della qualifica o dei Gran Premi, aveva il vizietto di commettere imperdonabili errori. Coinvolgendo, a volte, pure il suo compagno di squadra. Incidenti dettati dall'eccesso, dalla bramosia di ottenere a tutti i costi un buon risultato andando oltre quelle che erano le possibilità offerte dalla monoposto Ferrari. Leclerc però, a differenza di molti altri colleghi piloti, ha sempre fatto autocritica non solo davanti al proprio team principal e ingegnere, ma anche davanti ai media, alle televisioni. Non si nascondeva, non accampava scuse. Imparerò dai miei errori, ha sempre detto. Ma sembrava non riuscirci in quanto dopo poco, eccolo di nuovo contro le barriere. Poi, la beffa di essere battuto dal compagno di squadra Carlos Sainz nella classifica generale del campionato 2021.



Cosa potrà fare Leclerc con una monoposto all'altezza di Mercedes e Red Bull, ci si domandava? Sarà veramente in grado di giocarsela con i migliori? A dire la verità ci era già riuscito con quelle sue prime due vittorie in F1 a Spa e Monza nel 2019, ma come poi si è scoperto, la macchia del motore Ferrari non propriamente in linea con i regolamenti tecnici (diciamo così), aveva svilito quelle prestazioni. Il 2020 e 2021, sono stati anni complicati per il team di Maranello, ma finalmente con la F1-75 la Ferrari può tornare a puntare in alto. E la cosa bella è che Leclerc si è fatto trovare pronto, prontissimo, come se le due stagioni tutte in salita (con gli errori vari commessi) lo avessero forgiato al meglio per presentarsi al via del 2022 nel migliore stato di forma mentale possibile.

A Sakhir e Jeddah abbiamo visto un Leclerc semplicemente fantastico. Sembrava di rivedere il Charles della GP3 o della Formula 2, impeccabile, cattivo, grintoso, efficace nei sorpassi. Il duello messo in scena con Max Verstappen nei primi due Gran Premi stagionale è stato qualcosa di indimenticabile. Un duello non sporco, cattivo, come quelli che hanno contraddistinto la battaglia tra Lewis Hamilton e l'olandese della Red Bull. Ma un confronto pulito, intelligente, fatto di furbizie, mosse dettate dall'intuito, segno di una grandissima lucidità da parte di Leclerc.

Perché è stato il pilota Ferrari a dettare legge in quel confronto, è stato lui a portare Verstappen dove voleva. Come quando, in regime di safety-car a Jeddah, mentre il pilota Red Bull affiancava la Ferrari pensando di intimorire Leclerc, ecco che all'ultima curva il ferrarista lo ha fregato accompagnandolo all'esterno del bordo pista. Una mossa di grande intelligenza e ironia. Per non parlare del rallentamento vicino alla linea bianca del DRS, fatta con classe. Verstappen quasi stupito di ritrovarsi a duellare su questi livelli, si è come magicamente adeguato evitando quelle scorrettezze che hanno contraddistinto la sua carriera. Chissà, forse il fatto di avere il numero 1 sulla propria monoposto lo ha portato ad avere un atteggiamento più consono? Non pensiamo, ma prendiamo per buono quello visto nelle prime due gare.


Leclerc ha lanciato un messaggio chiarissimo. Posso giocarmela come voglio col campione del mondo, quindi con chiunque. E sarebbe bello se la battaglia non si limiterà a loro due, ma venisse allargata alle due Mercedes, con Hamilton e George Russell, a Sergio Perez e a Carlos Sainz. Un confronto a sei che diventerebbe unico nella storia della F1. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico