La Formula E non si ferma più: dopo i marchi nobili tedeschi c'è aria di Nissan

La Formula E sfreccia a New York
LONDRA - Alejandro Agag, numero uno della Formula E, il circuito della Fia riservato alle monoposto elettriche, ha la “fila”. Nel senso che l'interesse di team e...

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LONDRA - Alejandro Agag, numero uno della Formula E, il circuito della Fia riservato alle monoposto elettriche, ha la “fila”. Nel senso che l'interesse di team e costruttori è alto per una competizione che costa “poco” e offre una visibilità elevata ed estremamente concentrata. Quelli che mancano sembrano semmai i posti. Per il momento, dieci scuderie con due vetture. Poi, senza il cambio macchina che scomparirà con la quinta stagione (2018/2019), potrebbe esserci spazio anche per due team aggiuntivi, vale a dire altri quattro bolidi.


I marchi nobili della Germania hanno dato l'assalto alla Formula con Audi che subentra alla Abt da dicembre, con Bmw che debutta nel quinto campionato e Mercedes e Porsche nel sesto. Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Francia e India sono ben rappresentati nel circuito dove sono finora mancati i costruttori del Sol Levante. Il Giappone (ma nemmeno la Corea del Sud) non ha mai ospitato un ePrix, contrariamente alla Malesia.

Le cose potrebbero tuttavia cambiare. Tra le indiscrezioni c'è l'ingresso di Nissan, che ha abbandonato velocemente l'ambizioso e costoso programma nell'endurance (Wec) e che nel campo della mobilità elettrica ha maturato una notevole esperienza. Nell'ambito dell'Alleanza con Renault (il cui team ha confermato Sébastien Buemi e Nicolas Prost), la casa nipponica potrebbe subentrare alla Losanga, che sta investendo parecchio nella Formula 1. Ma non è escluso che i due marchi possano perfino sfidarsi nel circuito più politicamente corretto che ci sia, come già faranno Audi e Porsche, che appartengono allo stesso gruppo e che erano già state rivali nel Wec.

La Formula E offre quello che, almeno per ora, nessun'altra competizione motoristica è in grado di assicurare: un palcoscenico cittadino per vetture a zero emissioni. La mobilità elettrica è il futuro della mobilità metropolitana e il circuito è una vetrina senza paragoni per i marchi coinvolti. E soprattutto, anche se la visibilità non è ancora paragonabile a quella di altre gare, garantisce costi più che ragionevoli. Anzi: considerevolmente inferiori a quelli del Wec, ad esempio, per il quale si parla di 200 milioni per bolidi ibridi. Per una stagione in Formula E viene stimato un budget fra i 10 ed i 15 milioni, anche se chi punta al risparmio se la può cavare con 5.

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Corriere Adriatico