L’ombra del terrorismo sulla Dakar, Parigi vorrebbe lo stop. Ma gli organizzatori “Andiamo avanti”

L’ombra del terrorismo sulla Dakar, Parigi vorrebbe lo stop. Ma gli organizzatori “Andiamo avanti”
PARIGI - Fermare o non fermare uno dei rally automobilistici più prestigiosi al mondo? La questione di uno stop all’edizione 2022 della Dakar in Arabia Saudita...

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PARIGI - Fermare o non fermare uno dei rally automobilistici più prestigiosi al mondo? La questione di uno stop all’edizione 2022 della Dakar in Arabia Saudita «si pone» dopo l’esplosione che ha colpito un veicolo ed è «forse» legata ad un «attentato terroristico»: ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, tra i massimi esponenti del governo di Parigi . «Abbiamo pensato che forse vale la pena di rinunciare a questa manifestazione sportiva - ha dichiarato il capo della diplomazia francese ai microfoni di BFM TV - la questione resta aperta. Forse c’è stato un attentato terroristico contro la Dakar». Una posizione diversa da quella espressa poco dopo dal direttore della Dakar, David Castera. Per lui «non ci sono elementi» per giustificare l’annullamento, al contrario, la gara va avanti come previsto tanto che oggi si è regolarmente svolta la sesta tappa.

Martedì scorso, la procura nazionale antiterrorismo francese ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto il 30 dicembre, quando un’ auto della scuderia Sodicars è esplosa 500 metri dopo aver lasciato l’albergo ‘in cui alloggiava l’equipaggiò. L’ auto era diretta allo stadio in cui hanno luogo le verifiche dei veicoli che partecipano al rally Thierry Richard, 57 anni, che corre a sua volta con la scuderia Sodicars si trovava a bordo del veicolo ed ha evocato «scene di guerra». Sull’ auto andata in fiamme dopo l’esplosione c’erano sei persone, tra cui il pilota, Philippe Boutron, 61 anni, gravemente ferito alla gamba. Per Pascale Boniface, capo dell’Istituto francese per gli Affari Internazionali e Strategici (IRIS) e specialista in geopolitica dello sport, quanto accaduto è «un duro colpo per gli organizzatori e per l’Arabia Saudita». Intervistato dalla France Presse, l’esperto spiega che gli organizzatori decisero di spostare il celebre rally Parigi-Dakar su un’altra rotta che non attraversasse più il nord Africa proprio per scongiurare rischi sulla sicurezza.

Intanto, oggi si è normalmente svolta la sesta tappa della competizione, che prevedeva un percorso ad anello, con partenza e arrivo a Riad. A causa di problemi sul tracciato, la prova delle moto è stata notevolmente accorciata, con la classifica determinata dai tempi fatti registrare al 101/o chilometro. La vittoria è stata attribuita all’australiano Daniel Sanders (GasGas), la terza per lui in questa edizione, davanti al compagno di squadra Sam Sunderland, il quale resta al comando della classifica generale, e all’austriaco Matthias Walkner. Solo 40/o dopo una caduta Danilo Petrucci, che aveva vinto la tappa di ieri. Tra le auto si è imposto Orlando Terranova (BRX) davanti a Mattias Ekstrom (Audi) e Yazeed Al Rahji (Toyota), il quale è salito al secondo posto della classifica generale a 50 minuti dal compagno di marca Nasser Al-Attiyah. Resta al terzo posto Sebastian Loeb con la BRX.

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Corriere Adriatico