SAN MARTINO DI CASTROZZA – La casa delle Sette Feritoie ha archiviato tra le Dolomiti, in Trentino, l'edizione 2019 del Jeep Camp, il più grande raduno...
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Le auto più numerose erano le Wrangler, seguite dalla Cherokee e dalle Grand Cherokee. Quasi due terzi dei veicoli sono arrivati a San Martino di Castrozza, quartier generale del raduno, con le bisarche, che hanno percorso alcuni tratti delle strade coinvolte anche dall'ultimo Giro d'Italia. Il paese è stato affollato da oltre 1.500 persone, famiglie di jeepers incluse. Non a caso il prato sotto Malga Ces dove è stato allestito il Jeep Camp, ospitava anche una ruota panoramica (l'anno scorso c'era una mongolfiera) e alcuni modelli giocattolo con le insegne delle Sette Feritoie per la gioia dei più piccoli. Anche le cabine dell'impianto di risalita che sovrastava l'area del raduno erano griffate Jeep.
All'insegna della sostenibilità, il Jeep Camp è stato costruito con più di 100 metri cubi di tronchi schiantati dal maltempo dello scorso autunno, che ha aperto ferite importanti nel boschi della zona. Che sono in parte quelli della “foresta dei violini”, dove il liutaio Stradivari veniva a selezionare gli abeti di risonanza per fabbricare i propri strumenti musicali, ed in parte quelli del parco naturale Paneveggio Pale di San Martino. In totale sono state impiegate 250 tonnellate di legno. Per la "pavimentazione" naturale sono stati utilizzati anche 306 quintali di cippato.
In occasione del raduno (aperto anche ad oltre 200 giornalisti provenienti da Europa, Medio Oriente e perfino dal Giappone) è stato esibito in anteprima europea il pick-up Gladiator, del quale erano esposti in quota due antenati (il J300 del 2963 ed il J3000 del 1967), e lanciata la Wrangler 1941, l'allestimento speciale ad assetto rialzato curato dalla Mopar presentato all'ultimo Salone di Ginevra. Anche all'ombra della Dolomiti, montagne patrimonio dell'umanità per l'Unesco, è stata mostrata la Jeep più veloce e potente di sempre, la Grand Cherokee Trackhawk equipaggiata con un V8 turbo da 6.2 litri da 710 cavalli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico