Ghosn, nuove accuse per l'ex ad. "Abuso di fiducia aggravata" lo farebbe restare in carcere

Carlos Ghosn,ex ceo di Nissan
TOKYO - Una nuova incriminazione potrebbe essere formalizzata quest’ogg per l’ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TOKYO - Una nuova incriminazione potrebbe essere formalizzata quest’ogg per l’ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, nell’ultimo giorno previsto di carcerazione preventiva. Lo rivelano fonti a conoscenza del dossier al canale pubblico Nhk, spiegando che l’imputazione di abuso di fiducia aggravata consentirebbe di estendere il fermo dell’ex tycoon 64 enne, sospettato di aver scaricato sulla società un trasferimento di circa 15 milioni di dollari effettuato su una succursale in Arabia Saudita, in cambio di garanzie di credito per far fronte a perdite su investimenti personali.


Secondo le fonti, Nissan avrebbe considerato il pagamento della somma direttamente all’imprenditore saudita Khaled Al-Juffali, prima di accordarsi su quattro pagamenti alla divisione, tra il 2009 e il 2012, per servizi legati allo studio dell’ambiente, promozioni su vendite, e altri articoli di spesa. Email dettagliate sui pagamenti effettuati sarebbero in possesso degli inquirenti, per avvalorare la tesi del pubblico ministero di trasferimenti fittizi. L’avvocato di Ghosn ha affermato che l’ex numero uno di Nissan aveva incontrato l’imprenditore saudita con l’unico obiettivo di promuovere gli investimenti nella casa auto tra personalità influenti nel Medio Oriente, e che i pagamenti effettuati alla succursale erano transazioni legittime. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico