GUADIX – Test “agrodolci” per il prossimo bolide a zero emissioni che verrà impiegato a partire dalla quinta stagione nella Formula E. Da un lato ci sono...
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Il prototipo della nuova Spark Srt05e è stato testato sia lungo i 3.000 metri del circuito andaluso di Guadix, in Spagna, sia in Francia. L'evoluzione anche aerodinamica del modello attuale, la Spark Srt_01E avrebbe assicurato risultati confortanti con un incremento della velocità. Lo riporta il magazine e-racing365, attribuendo un virgolettato importante a Frederic Makowiecki: «La macchina è già adesso più veloce di quella “vecchia”», ha assicurato. «E siamo appena all'inizio del lavoro di sviluppo. È una cosa che dà coraggio», ha aggiunto. Una valutazione che rende ancora più interessante l'attesa per il primo campionato elettrico senza il cambio macchina, quello del 2018/2019.
Ma proprio il fatto che a testare la vettura siano stati un pilota sotto contratto con Porsche, come Makowiecki, e due “amici” di Audi, come Adrien Tambay (aveva corso nel Dtm per la casa dei Quattro Anelli) e Benoit Treluyer (che difende i colori della scuderia di Ingolstadt), ha indispettito qualcuno. Anche se i test condotti per conto della stessa Formula E dovevano servire per verificare affidabilità e pneumatici (che sono Michelin), alle altre scuderie non è sfuggito il dettaglio sul nome dei piloti.
Nessuna contestazione ufficiale, ci mancherebbe. Anche perché non è certo la prima volta che Makowiecki viene “ingaggiato” per i test sia da Spark sia da Michelin. Un po' di stupore però sì. Perfino da parte del campione del mondo Lucas di Grassi, che corre per il team Audi Abt Sport. Interpellato dalla testata, il brasiliano si è detto sorpreso per la mancata scelta di un tester “neutrale”: «Tuttavia – ha aggiunto – non è un grande problema poiché il powertrain non è così importante. E poi va tutto bene se i dati vengono condivisi». Un po' meno comprensivo si è dimostrato Xavier Mestelan-Pinon, direttore di DS Performance: «Se i collaudatori che si occupano dello sviluppo lavorano per rivali attuali (Audi, nrd) o futuri (Porsche, ndr), non li considereremmo indipendenti», ha tagliato corto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico