I piloti più esperti sono protagonisti: Bird vince, Vergne e Buemi vanno ko

La DS di Vergne
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DIRIYAH - Sam Bird, uno dei veterani della Formula E, è (ri)emerso dalle sabbie dell’Arabia Saudita dopo una stagione incolore. Il quasi 33enne pilota britannico non vinceva un ePrix da dieci mesi, cioè dal successo a Santiago del Cile, lo scorso gennaio. Era stato il più veloce nelle qualifiche diventando il primo a beneficiare del punto aggiuntivo messo in palio per il miglior tempo prima della Superpole. Bird ha anche indirettamente contribuito all’affermazione dei brand premium tedeschi, tutti impegnati per la prima volta nel campionato politicamente corretto. Perché la sua scuderia, la Envision Virgin, è cliente della Audi Sport: le debuttanti Porsche e Mercedes sono arrivate seconda e terza. Bird ha lottato con determinazione sul circuito cittadino di Ad Diriyah, nei pressi della capitale saudita. Scattato dalla terza fila (quinto tempo) il britannico è stato aggressivamente paziente facendo sempre vedere il muso della propria monoposto a chi lo precedeva.


Il suo colpo da maestro è stato il sorpasso ad un quarto d’ora dalla fine, quando ha infilato Alexander Sims nello stesso momento in cui il pilota della Bmw veniva superato da Stoffel Vandoorne.
Poi, cinque minuti più tardi, ha scavalcato anche il belga. Bird è uno dei pochissimi che ha preso parte a tutti gli ePrix disputati finora, tra l’altro sempre con la stessa squadra: ne ha vinti 9 (incluso quello di Roma nel 2018) collezionando appena 8 ritiri.

«È stata la forza della nuova barba», ha scherzato via radio con il team subito dopo aver tagliato il traguardo saudita. Poi è andato oltre: «La scuderia ha fatto un lavoro eccezionale – ha aggiunto – la macchina è fantastica». Bird ha parlato anche di se stesso: «Molte riflessioni e lavoro mentale – ha precisato – Sono nelle condizioni migliori di sempre e ho perso peso».

Lucas di Grassi (Audi Sport Abt), uno dei tre campioni del mondo in competizione (il quarto, Nelson Piquet jr, è uscito di scena la passata stagione), non è partito nemmeno quest’anno con il piede giusto. Ma il brasiliano è abituato ad inseguire. Nelle qualifiche si era dovuto accontentare del diciannovesimo tempo. Ha provato a recuperare in gara ed è risalito fino alla tredicesima piazza: poco per lui. Agli altri due iridati è andata anche peggio. Jean-Eric Vergne (Ds Techeetah) aveva guidato relativamente bene nelle qualifiche e, seppur fuori dalla Top 10 (undicesimo tempo), sembrava avere la possibilità di affrontare una delle sue grandi rimonte. Il francese (57 ePrix disputati su 59), il solo ad aver conquistato due titolo mondiali, si è però dovuto arrendere e figura tra i “non classificati”.


Sébastien Buemi (Nissan e.Dams), che da quest’anno corre con la monoposto con un solo motore dopo la messa al bando della soluzione a due unità che il costruttore giapponese aveva adottato al suo debutto, è incappato in un venerdì “nero” anche se il quattordicesimo tempo della qualifica lasciava ben sperare. Ma già dopo una manciata di minuti di gara lo svizzero è rimasto fermo al lato del circuito costringendo i commissari a “sventolare” la bandiera gialla. Ad Adiriyah si è interrotta una una striscia positiva di quattro podi consecutivi.
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Corriere Adriatico