La Fondazione VINCI Autoroutes pubblica i risultati del 12° Barometro della Guida Responsabile

La Fondazione VINCI Autoroutes pubblica i risultati del 12° Barometro della Guida Responsabile
Alla vigilia della stagione estiva, durante la quale molti italiani ed europei saranno sulle strade ed autostrade verso le mete turistiche, la Fondazione VINCI...

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Alla vigilia della stagione estiva, durante la quale molti italiani ed europei saranno sulle strade ed autostrade verso le mete turistiche, la Fondazione VINCI Autoroutes pubblica i risultati del 12° Barometro della Guida Responsabile. Realizzata da Ipsos su 12.400 persone in 11 paesi europei, questa vasta indagine annuale presenta una panoramica dei comportamenti e rappresentazioni degli europei al volante, permettendo di seguire l’evoluzione dei comportamenti a rischio e delle buone pratiche per contribuire a orientare meglio i messaggi di prevenzione in Italia e negli altri paesi europei.

 

COSA DICE LA RICERCA

Dalla ricerca emerge che i conducenti sono complessivamente consapevoli dei pericoli della disattenzione: il 65% degli intervistati la identifica tra le cause principali di incidenti mortali sulle strade in generale e il 48% sulle autostrade. In Europa il 16% ha già avuto, o rischiato di avere, un incidente a causa dell'utilizzo del telefono al volante.

Nonostante ciò, sempre più conducenti italiani tengono comportamenti che influiscono sulla loro attenzione al volante:

 

·       l'84% ammette di distogliere lo sguardo dalla strada per più di 2 secondi cioè l'equivalente, a 130 km/h, di almeno 72 metri percorsi "alla cieca";

·       il 50% riconosce di avere momenti di distrazione o episodi di vagabondaggio della mente (“mind wandering") durante la guida 

il 70% dichiara di telefonare durante la guida (di cui il 42% regolarmente), +5 vs 2018

 

A livello europeo, la sonnolenza è in 4a posizione tra le cause degli incidenti mortali in autostrada, dietro velocità, disattenzione e guida sotto l'effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Tuttavia, molti conducenti europei affermano che la sonnolenza è stata la causa di un incidente o inconveniente in cui sono rimasti coinvolti:

 

·       il 15% dei conducenti italiani ha già avuto, o rischiato di avere, un incidente a causa di un assopimento

·       il 28% ha già avuto l’impressione di essersi assopito per qualche secondo al volante

·       il 21% ha già sconfinato sulla corsia di emergenza o sulla banchina della strada a causa di un momento di disattenzione o di assopimento 

 

In Italia, il 45% degli automobilisti pensa di guidare altrettanto bene o addirittura meglio quando è stanco, il 22% considera che si può guidare stanchi e il 37% continua a guidare anche se si sente molto stanco, perché è obbligato a farlo.

Per i lunghi viaggi, alcune pratiche, che possono provocare sonnolenza al volante sono ancora molto diffuse:

l’78% dei conducenti italiani va a dormire più tardi o si alza più presto del solito prima di un lungo viaggio 
il 77% finisce i preparativi in tarda serata alla vigilia della partenza

·       il 68% parte di notte

Leggermente in calo nel 2021, l'autovalutazione compiacente dei conducenti è tornata al livello molto alto degli anni precedenti, così come l'inciviltà.

 

Gli automobilisti italiani sono convinti di essere esemplari al volante: il 95% cita almeno un aggettivo positivo per descrivere il proprio atteggiamento sulla strada: la stragrande maggioranza si considera vigile (77%) e calma (51%), e molti addirittura si considerano cortesi (16% ). Solo alcuni ammettono di essere stressati (13%). Ma non si considerano quasi mai aggressivi (2%, pericolosi (1%) o irresponsabili

 

Ma chi sono allora i cattivi guidatori? Ovviamente, e all'unanimità: gli altri. Infatti, l’82% degli automobilisti italiani cita almeno un aggettivo negativo per descrivere il comportamento degli altri, che sono considerati irresponsabili (46%), pericolosi (35%), aggressivi (22%) e stressati (34%).

Questa severa valutazione è accompagnata da una forte sensazione di insicurezza durante la guida, perché l'86% ha già avuto paura del comportamento aggressivo degli altri conducenti.

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Corriere Adriatico