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TORINO - «Le preoccupazioni della filiera e del sindacato del settore automotive sono condivisibili: la transizione verde della mobilità, di per sè sostenibile da un punto di vista ambientale, deve esserlo anche sotto il profilo industriale, infrastrutturale e sociale, senza dunque pregiudicare la sopravvivenza di un settore strategico per la nostra economia. A tal fine, accanto alla consultazione e il dialogo costante del Mise con gli stakeholder nella definizione delle strategie per cogliere le sfide del cambiamento, nella legge di bilancio abbiamo previsto un fondo che accompagni il settore in questa trasformazione». Lo afferma il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto. «È in gioco una parte importante della ricchezza dell’Italia : il nostro Paese ha competenze e capacità indiscusse, anche l’intera filiera sia pronta alla sfida» aggiunge.
«Non stiamo rivendicando una politica assistenziale, lo ribadiamo con forza, stiamo chiedendo di governare un piano di reindustrializzazione del settore più importante della nostra economia, coinvolto in un processo di transizione e di trasformazione dell’industria automobilistica di portata epocale.
Il Fondo con risorse finanziarie definite dovrà sostenere tutti gli interventi di carattere industriale necessari ad accompagnare e sostenere il processo di trasformazione e di innovazione, dalla digitalizzazione, al cambio delle motorizzazioni, dalle nuove tecnologie alla produzione di batterie, all’idrogeno, dalle catene di valore all’economia circolare, dai semiconduttori fino ad arrivare a finanziare la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro delle piccole e medie imprese. Il silenzio delle istituzioni le porta dritte all’unità di crisi e ai licenziamenti. È indispensabile una convocazione urgente del tavolo ministeriale per il settore dell’automotive e invitiamo il Governo ha presentare concretamente un piano di azione con risorse dedicate».
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