ROMA - La Ferrari ha deciso e non presenterà appello alla FIA per la penalità inflitta a Sebastian Vettel nel Gran Premio del Canada, costata una sicura vittoria....
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Riguardando le immagini e i dati a nostra disposizione siamo convinti di aver ragione. Sebastian ha commesso un errore nell'uscire di pista, però credo che dopo abbia solo tentato di recuperare la vettura e tornare in pista nel modo più sicuro possibile”. Ci saranno 14 giorni di tempo per procedere, a partire dalla classifica finale della gara di Montreal: il termine scade quindi domenica 23 giugno, in coincidenza con il prossimo GP in Francia. Toto Wolff della Mercedes, magari provocatoriamente, ha però fatto notare: "La penalità non può essere annullata. Nel caso peggiore, i commissari analizzando i dati potrebbero ritenere necessaria anche una sanzione più elevata". Cosa già evitata, come spiegato da Hans-Gerd Ennser, uno dei membri del pannello giudicante di domenica scorsa: "Le penalità di 5" è la più lieve per questa infrazione, avrebbe potuto essere di 10, 20 o persino uno stop and go", ha dichiarato al quotidiano Kleine Zeitung. Ma quello sarebbe stato francamente troppo. Il belga Mathieu Remmerie, un altro degli stewards, ha sottolineato: "Le regole sono quelle che sono, e siamo qui per applicarle". Alex Wurz, presidente dell'associazione piloti, la GPDA, ha del resto messo in evidenza: "Vogliamo regole per qualsiasi cosa, siamo arrivati a questo".
Si è invece preferito non punire Vettel per i comportamenti dopo il traguardo, quando ha platealmente evitato di parcheggiare la macchina in parco chiuso e ha poi scambiato i pannelli del 1° e 2° posto. "Abbiamo ritenuto di non imporre altre misure, a causa delle forti emozioni e della grande pressione a cui era sottoposto Vettel", ha aggiunto Ennser. Binotto ha comunque preso le difese del suo portacolori: "La sua reazione in quel momento è stata comprensibile, e quindi anche apprezzabile". E ci mancherebbe, aggiungiamo… Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico