DETROIT - Nel 2017 Jeep ha venduto a livello globale circa 1,4 milioni di auto rispetto agli 1,41 milioni del 2016. Lo afferma Mike Manley, il responsabile del marchio, definendo...
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Manley non si sbilancia sul piano di successione allo studio all’interno del gruppo. Parlando alla stampa dallo stand di Fca al salone dell’ auto di Detroit, ha detto che sul tema il Ceo Sergio Marchionne «è stato chiaro sul processo. A decidere sarà il consiglio di amministrazione». Per lui, «ci vorrà un pò prima che un annuncio sia fatto»; ieri l’a.d. di Fca aveva spiegato che prima ci sarà la presentazione alla comunità finanziaria del nuovo piano industriale.
A chi gli ha chiesto se si sente sotto pressione di fronte alla potenzialità di succedere a Marchionne, Manley ha risposto: «Una delle cose di cui sono stato fortunato è che nel 2009 Marchionne mi abbia affidato Jeep. Essendo un marchio così iconico». Colui che dall’ottobre del 2015 è diventato responsabile anche del marchio di pickup truck Ram, ha concluso: «Mi metto sotto pressione da solo».«Tempistica a parte, è possibile che un suv su cinque sia Jeep». Manley ha spiegato che «con il giusto portafoglio di prodotti, è possibile raggiungere consegne annue pari a] cinque milioni di vetture», come aveva detto il Ceo Sergio Marchionne in una intervista a Bloomberg domenica scorsa. «È la giusta aspirazione», ha concluso Manley ricordando che «nei mercati dove siamo maturi, abbiamo una quota pari a oltre il 20%».«Sono molto interessato a vedere se in Europa c’è un segmento di Suv più piccoli che si sta sviluppando sotto Renegade. Credo che guarderemmo a ciò molto seriamente».
Manley ha sottolineato anche che un veicolo simile non sarebbe pensato per gli Usa. Questa mattina il Ceo di Fca, Sergio Marchionne, aveva detto che è «possibile» la produzione di una nuova Jeep in Italia. Convinto che sia «la giusta aspirazione» puntare a fare in modo che un Suv su cinque di quelli venduti sia a marchio Jeep, Manley ha aggiunto che «serve guardare all’impronta manifatturiera» del gruppo «perchè se vogliamo centrate l’obiettivo (di un Suv su cinque), avremo bisogno di capacità produttiva extra da qualche parte. Invece che dire che sarà in Italia, Brasile o Cina, dovremo guardare a tutto l’insieme». Manley ha aggiunto: «Non c’è dubbio che Jeep and Ram siano molti importanti per noi ma non sono l’unica cosa che abbiamo nel nostro portafoglio». A quel punto ha ricordato Maserati, «un marchio italiano iconico», e Alfa Romeo, protagonista di una «rinascita». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico