LONDRA - Chiudono in rosso i conti di Cnh Industrial nel secondo trimestre, mentre gli occhi sono puntati sul board di Fca, convocato oggi a Londra. La società che produce...
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Pesante, dopo i conti approvati dal cda a Londra, l'andamento a Piazza Affari del titolo che ieri ha perso il 4,13% e ha chiuso a 7,90 euro. Cnh Industrial, che fa capo a Exor, ha rivisto gli obiettivi 2015: ricavi di vendita netti delle Attività Industriali confermati tra 26 e 27 miliardi di dollari ma con margine operativo delle Attività Industriali tra il 5,6% e il 6% (era tra il 6,1% e il 6,4%).
Previsto in calo l'indebitamento netto industriale alla fine del 2015 tra 2 e 2,2 miliardi di dollari (era atteso tra 2,1 e 2,3 miliardi di dollari). Domani sempre a Londra si riunirà il board di Fca per esaminare i conti del secondo trimestre dell'anno. Sono tanti i temi caldi sul tappeto. È possibile che l'amministratore delegato Sergio Marchionne illustri ai consiglieri il dossier fusioni con i potenziali partner, da Gm a Volkswagen a Renault-Nissan.
È una delle priorità per il manager italocanadese, ma per ora non ci sono stati grandi sviluppi, dopo il no della casa di Detroit alle avances di Marchionne. Prosegue invece la procedura per la quotazione della Ferrari a Wall Street: la scorsa settimana Fca ha presentato la documentazione alla Sec e di aspetta ora il via libera dell'organo di controllo della Borsa americana. Sono tutte questioni che saranno all'attenzione anche degli analisti finanziari nella conference call: è probabile che ci siano domande sul possibile impatto finanziario dei richiami di vetture negli Usa e delle sanzioni collegate.
Ieri Fca e sindacati hanno dato il via libera all'accordo per un altro di cassa integrazione straordinaria a Mirafiori, dove iniziano a vedersi i prototipi del suv Maserati Levante, in arrivo tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2016. Non ha firmato l'intesa la Fiom. «È difficile pensare che tutti possano tornare al lavoro, Mirafiori si conferma la cenerentola di Fca in Italia, con questa cassa siamo a 68 mesi consecutivi dal 2011», commenta il segretario della Fiom torinese, Federico Bellono.
Il leader dei metalmeccanici Cgil, Maurizio Landini, ricorda che «il primo sindacato in termini di voti negli stabilimenti Fiat è la Fiom con oltre il 35%» alle elezioni in corso nel gruppo Fca Cnh per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls). Hanno votato 43 stabilimenti, oltre due terzi del totale, e 36 mila lavoratori (su 52 mila aventi diritto).
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Corriere Adriatico