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MONZA - La notizia è di quelle che fanno felici tutti, nel paddock e fuori: Lewis Hamilton correrà in Formula Uno, almeno, fino a 40 anni. Ufficiale il suo rinnovo fino al 2025 con la Mercedes, il che significa caccia aperta al Mondiale numero otto per riscrivere ogni record. Eppure, a Monza e dintorni, sembra esistere solo il rosso Ferrari, nonostante i risultati non esaltanti e gli errori ai box: per questo il Gran Premio d’Italia si preannuncia sold-out, con l’ormai tradizionale volo delle Frecce Tricolori ad anticipare la partenza di domenica. Il bagno di folla di mercoledì per Leclerc e Sainz in centro a Milano evidenzia una passione mai sopita e rilancia l’entusiasmo per il Cavallino, la cui macchina continua a non convincere. «La Ferrari - spiega il monegasco, primo ad intervenire in conferenza stampa - è imprevedibile, specie sulle piste con un alto carico aerodinamico, ma qui vogliamo lottare per il podio. Monza non è una pista come Spa ma ha delle caratteristiche simili. Guidare la Ferrari è un privilegio e l’affetto c’è ovunque, in ogni circuito, ma qui c’è qualcosa in più. Speriamo di ottenere un buon risultato, darò tutto perché accada». Poi, un appunto di stile: «Adoro la divisa ‘old stylè che indossiamo qui». Dove il rosso si mischia al nero e al giallo. Colori che non convincono Lando Norris: «Sembrano quelli di McDonald’s».
Se Leclerc è carico, Hamilton è raggiante.
Osserva tutti dall’alto Verstappen, favorito d’obbligo: arriva da nove vittorie consecutive e potrebbe superare il primato di Vettel (2013). Il compagno Perez sogna lo sgambetto per riscattare una stagione con più ombre che luci: «Questa pista offre l’opportunità di essere molto veloci, la frenata in curva 1 mette in evidenza i difetti delle macchine. È sempre eccezionale correre qui. Difficile fare previsioni sul margine che possiamo avere sugli altri ma nutro molta fiducia per la gara e spero in un weekend lineare e in un’ottima qualifica». La Red Bull resta un bolide: impensierirla sembra utopia per tutti.
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