Dakar, scatto Audi nella prima tappa con la RS Q e-tron E2. Sainz primo e Ekström terzo. Loeb (Brx) è 2° a soli 10'' dallo spagnolo

La quarantesima tappa vinta da Carlos Sainz alla Dakar coincide con la quinta affermazione parziale di Audi, che grazie allo spagnolo si è imposta nella frazione inaugurale della 45° edizione del rally raid più duro al mondo
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YANBU – La quarantesima tappa vinta da Carlos Sainz alla Dakar coincide con la quinta affermazione parziale di Audi, che grazie allo spagnolo si è imposta nella frazione inaugurale della 45° edizione del rally raid più duro al mondo, il quarto che si corre in Arabia Saudita, dopo essere stata ospitata per anni in Africa e poi in Sud America. Al volante dela Rs q e-tron E2, il 60enne pilota spagnolo (3 successi assoluti finora) ha coperto i 367 chilometri a cronometro in 3.28:55''.

Per la casa tedesca, che impiega un veicolo elettrico a trazione integrale ad autonomia estesa il cui duemila turbo che funge da range extender è alimentato da un carburante rinnovabile, la prima tappa della Dakar 2023 è stata quasi una passerella. All'affermzione di Sainz si è aggiunto il terzo posto di Mattias Ekström, primo nel prologo di ieri, e il nono di Stéphane Peterhansel: lo scandinavo ha rimediato 33'' di ritardo, il francese quasi 9 minuti. Sèbastien Loeb, la ProDrive che ha sviluppato l'Hunter T1 e il Bahrain Raid Xtreme (Brx) hanno confermato le ambizioni per questa Dakar.

Il “cannibale” si è classificato secondo ad appena 10'' dal vincitore, al volante del medesimo Hunter il connazionale Guerlain Chicherit (Gck Motorsport) è arrivato quarto a 1:03'' ma al suo tempo sono poi stati aggiunti 60'' di penalità (2:03'' in totale) facendolo scivolare in quinta posizione, Orlando Terranova (Brx) sesto a 7:05'' e il lituano Vaidotas Zala (Telfonika Racing) undicesimo a 10:57''.

Con il pick-up Hilux del Toyota Gazoo Racing, il campione uscente Nasser Al-Attiyah si è dovuto accontentare del settimo posto a poco più di 7 minuti da Sainz (un minuto è di penalità, senza il quale sarebbe sesto). Il costruttore giapponese ha però Yazeed Al Rajhi al quarto posto con la Overdrive Racing (2:01''). Gli altri due piloti della squadra ufficiale, i sudafricani Henk Lategan e Giniel De Villiers, sono invece dodicesimo e sedicesimo a 11:45'' e 16:31''. La rivelazione di giornata è il sudafricano Brian Baragwanath che con il Cr6-T della Century Factory Racing che aveva chiuso con il settimo tempo, ma la successiva penalità gli ha fatto perdere una posizione (ottavo a 7:51''). Il più veloce dell'X-Raid Mini Jcw team, il polacco Jakub Przygonski (già due volte quarto assoluto e sesto nel 2022), chiude la Top 10 a 8:54 dallo spagnolo. Domani la seconda tappa, dal Sea Camp ad Alula, per un totale di poco più di 589 chilometri.

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Corriere Adriatico