ROMA - Progressiva riduzione di veicoli inquinanti (con motore diesel o a benzina), incentivi all’acquisto di auto ibride o elettriche o per interventi per tagliare le...
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«Il contributo concesso, che dovrà essere attentamente aggiornato sulla base del tasso di diminuzione dei prezzi internazionali delle vetture elettriche, servirà anche come volano per il rafforzamento della presenza sul territorio di un sistema di vendita e dell’infrastruttura di ricarica». Si ritiene «necessario introdurre o sperimentare anche altre azioni di accompagnamento, quali ad esempio meccanismi premiali per l’incentivazione dei mezzi a bassissime emissioni, applicando la regola comunitaria del “chi inquina paga”».
Il contratto prevede che il Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica «deve divenire uno strumento dinamico in grado di intercettare e risolvere in tempi rapidi le problematiche relative ad eventuali carenze infrastrutturali, sia a livello nazionale che locale, per contribuire attivamente allo sviluppo della mobilità elettrica». È infine «necessario concedere spazi pubblici per il car sharing a fronte di quote crescenti di vetture elettriche nella flotta», «incentivare lo sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extra urbane e un sistema di bike-sharing capace di integrare differenti sistemi di mobilità su ferro e su gomma. Le ciclostazioni dovrebbero essere presenti in prossimità dei parcheggi intermodali, delle stazioni ferroviarie, metropolitane e degli autobus, nonché prossime ai siti di interesse turistico». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico