Bmw Serie 6 GT, dinamismo e comfort disegnano emozioni

La BMW Serie 6 GT
SINTRA - «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere occhi nuovi». Scomodare Marcel Proust per una macchina può...

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SINTRA - «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere occhi nuovi». Scomodare Marcel Proust per una macchina può sembrare eccessivo. Ma in Portogallo, lungo la strada che costeggia l’oceano, poco distante da Cabo da Roca, il punto più occidentale dell’Europa Continentale, con la Bmw Serie 6 GT, sembra di abbracciare un nuovo mondo. Perché le nuvole si confondono con l’acqua, che profuma di salsedine.

 

E lo sguardo è un po’ per quel paesaggio ed un po’ per quella macchina, così sensuale. Così tedesca, eppure così emozionale. Tanto che da guidare, soprattutto se si opta per “accessori” come il retrotreno sterzante o per le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico e le barre antirollio attive, è quasi...poesia. Chi la guida “recita” su un soggetto che è l’evoluzione della Serie 5 GT, che il modello sostituisce, sviluppato su una nuova ed alleggerita architettura (fino a 150 kh in meno).

È una vettura importante, che misura 4,9 metri di lunghezza, vale a dire 9 centimetri in più rispetto a quella di cui prende il posto. È una macchina spaziosa (3.007 millimetri di passo), che assicura una comodità estrema non soltanto a chi sta davanti, ma soprattutto a chi viaggia dietro malgrado il profilo a tetto spiovente. È un’auto che si può interpretare a piacimento. Che può essere gentile e premurosa se si guida, ad esempio, concedendosi il lusso di ammirare il panorama mozzafiato dell’oceano che “parla”. E che può essere aggressiva e perfino arrogante se chi sta al volante è insofferente rispetto a chi si lascia affascinare dalla vista dell’Atlantico.

È una Gran Turismo voluttuosamente sportiva con il suo assetto ribassato di 21 millimetri. Il listino parte dai 68.100 euro della variante 630d Buiness. Un prezzo impegnativo che non include dotazioni che sarebbe lecito attendersi da un modello premium come questo. Il Cruise Control adattativo è solo un esempio. La gamma comprende l’unità 640d da 320 cavalli (3.0 litri turbo) proposta esclusivamente con la trazione integrale Xdrive, che però debutterà dopo il lancio. Mediamente i consumi del nuovo modello sono inferiori del 15% rispetto alla Serie 5 GT, fino ad un massimo di oltre 22 chilometri di percorrenza per litro, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h è stata ridotta anche di 7 decimi (5,3 nella migliore delle combinazioni, cioè la 640i Xdrive MSport da 340 cavalli, che era poi la sola disponibile nel corso della prova portoghese).

L’aerodinamica è stata migliorata sensibilmente: il coefficiente di resistenza è stato limato da 0,29 a 0,25. Tutte le varianti montano la precisa e gratificante trasmissione automatica a otto rapporti. Ad andature “popolari”, quasi non ci si accorge di guidare. A velocità “siderali”, quasi non ci si accorge del tachimetro. Di sicuro, indipendentemente dalla durata del viaggio – è pur sempre una Gran Turismo – questa variante della Serie 6 trasmette quella gradevole sensazione di ovattata comodità che offrono poltrona o divano di casa. Rilevare che è insonorizzata bene è quasi banale.


Prendere atto che le imperfezioni della strada non vengono trasferite ai passeggeri è scontato. E tuttavia vale la pena di annotare che la guida è istintiva, perché le dimensioni non sono quelle di una compatta. È un’auto per recuperare il piacere della trasferta. Anzi, per scomodare ancora Proust, è una vettura per andare alla “ricerca del viaggio perduto”.
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Corriere Adriatico