MONACO - Ne parliamo ormai molto spesso del fatto che in un futuro nemmeno troppo lontano i veicoli saranno tutti connessi tra loro e il tasso di incidenti sarà...
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Con questa tecnologia, oltre al motociclista stesso, tutti gli utenti della strada che stanno per ignorare il diritto di precedenza vengono avvertiti. Una tale situazione di pericolo viene rilevata e vengono avviate misure di allarme, grazie al V2V (Vehicle to Vehicle Communication, comunicazione da veicolo a veicolo) e basate su uno standard di comunicazione condiviso tra diversi costruttori, nonché ad una funzione di localizzazione estremamente precisa per mezzo di DGNSS (Differential Global Navigation Satellite System).
Il CMC sta per Connected Motorcycle Consortium ed è stato fondato nel 2016 da BMW, Honda e Yamaha (che hanno svelato due prototipi basati rispettivamente su Africa Twin e Tracer 900, utilizzando un’architettura comune) allo scopo di promuovere sistemi cooperativi di trasporto intelligenti (Cooperative Intelligent Transportation Systems – C-ITS) per moto dagli standard più trasversali possibili ai diversi produttori. «Il nostro obiettivo è di promuovere l’utilizzo onnicomprensivo di sistemi di sicurezza cooperativi per le moto già in una fase iniziale per sfruttare il loro potenziale per l’aumento della sicurezza nonché per il piacere di guida. È per questo che invitiamo altre aziende ad unirsi a noi», ha commentato il nuovo presidente del CMC, Prof. Dr. Karl Viktor Schaller, responsabile dello sviluppo di BMW Motorrad. Intanto la prossima data importante nel calendario CMC è il Congresso Mondiale ITS che si terrà dal 29 ottobre al 2 novembre 2017 a Montréal (Canada). Sarà il più grande evento del mondo dedicato ai sistemi di trasporto intelligenti e ai relativi servizi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico