BUDASPEST - Quando Jochen Neerpasch, pilota tedesco con grande esperienza in fatto di motori, fondò la divisione sportiva della BMW – era il 1972 –...
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Una delle armi di conquista è la nuova BMW M2 Coupé, ovvero la più piccola rappresentante della famiglia M: una “piccola peste” che racchiude in sé il meglio dell’hi-tech bavarese, regalando prestazioni (ed emozioni) da supercar. In quattro metri e 47 cm, e nel peso di 1.500 chili sono racchiusi infatti tutti i pregi di un’auto capace di adattarsi disinvoltamente alla guida su strada o in pista. Già lo schema meccanico – motore anteriore, trazione posteriore, passo corto – promette bene.
Se poi si aggiungono le carreggiate larghe, l’assetto ribassato, i cerchi da 19” e certi accorgimenti sospesi tra esigenze estetiche e funzionali (le prese d’aria integrate, i listelli nel doppio rene sul frontale, i quattro scarichi) si avrà chiaro il quadro di una sportiva con due porte e quattro posti in grado di ammaliare al primo sguardo e di esaltare gli appassionati della guida sportiva. Nel discorso, ovviamente, recita un ruolo determinante il motore, che è il 6 cilindri in linea 3.0 litri TwinPower Turbo in alluminio, in grado di erogare 370 cv (a 6.500 giri) e 465 Nm (coppia disponibile fra i 1.400 e i 5.560 giri). In regime di overboost – vale la pena ricordarlo - i Newton metri salgono a quota 500, regalando reazioni tutte da scoprire e prestazioni da brivido: la velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h (a richiesta 270), il passaggio in accelerazione sullo 0-100 avviene in 4,5 secondi (4,3 con il Driver’s Package). Un ruolo attivo, nel comportamento dinamico, lo hanno anche le sospensioni, i freni e gli irrinunciabili controlli elettronici: un tasto in console consente infatti di selezionare tra le modalità Comfort, Dynamic, Sport e Sport+.
Le prime tre modulano le reazioni dell’auto (erogazione della potenza, cambio, sterzo, assetto) in funzione dell’uso che se ne vuol fare; la quarta (Sport+) lascia invece completamente svincolati da ogni controllo. Sconsigliabile nell’uso stradale, appagante in pista, la modalità estrema lascia al guidatore la responsabilità di interagire direttamente con i 370 cv di cui dispone, come abbiamo avuto modo di sperimentare sul circuito di Formula 1 dell’Hungaroring, dove BMW ha presentato l’ultima nata della famiglia M. Una esperienza entusiasmante: lo straordinario equilibrio delle masse, unito alla precisione e alla reattività dello sterzo, rendono infatti appagante e sicura anche la guida senza protezioni, dimostrando che l’ultima nata della famiglia M è meno scorbutica di quanto si possa temere.
Ciò detto, vale la pena ricordare che, quando è inserito, il controllo di trazione interagisce bene con il differenziale autobloccante (meccanico a controllo elettronico) e aiuta l’auto a ruotare con il posteriore nel pieno del sovrasterzo. È dunque consigliabile tenerlo inserito nella guida su strada, dove la M2 Coupé sa adattarsi con disinvoltura ad un comportamento tranquillo, tenendo sotto controllo anche i consumi (tra 7,9 e 8,3 l/100 km) e le emissioni di CO2 (tra 185 e 199 gr/km). La nuova BMW M2 Coupé costa 62.400 euro, ma il prezzo sale di ben 4.040 euro se si opta per il (consigliabile) cambio automatico/sequenziale doppia frizione M DGK a 7 rapporti, in alternativa al manuale a 6 marce. Inutile dire che le dotazioni sono complete e che gli interni rispettano la tradizione del marchio: precisione, qualità, ergonomia e funzionalità sono al top.
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Corriere Adriatico