Auto, il mercato frena, Fiat perde quota: si paga l'annuncio degli incentivi

Auto sul piazzale in attesa di un acquirente
ROMA - Il mercato italiano dell'auto rallenta nel mese di agosto e chiude con un calo dello 0,2%: 53.191 immatricolazioni a fronte delle 52.295 dello stesse mese 2013....

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ROMA - Il mercato italiano dell'auto rallenta nel mese di agosto e chiude con un calo dello 0,2%: 53.191 immatricolazioni a fronte delle 52.295 dello stesse mese 2013. Positivo invece il bilancio degli 8 mesi 2014: da inizio anno le consegne sono state 925.393 pari a un incremento del 3,52%. Il gruppo Fiat ha registrato un pesante calo: 14.675, il 6,89% in meno dello stesso mese del 2013 (erano 15.761). Da inizio anno le consegne del Lingotto sono state 257.954 (-1,01%).


Il calo delle immatricolazioni nel mese di agosto conferma «la stagnazione delle vendite ai privati che sta caratterizzando gli 8 mesi di quest'anno». Lo sottolinea l'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere. «La pausa estiva - ha commentato il presidente Massimo Nordio - è iniziata proprio all'indomani delle dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, sulle possibili azioni a favore della mobilità individuale, tra le quali la possibilità delle famiglie di detrarre parte dei costi di acquisto, che però non hanno trovato spazio nel Decreto “Sblocca Italia”. Senza provvedimenti la mobilità rimane sempre meno accessibile e conseguentemente il destino del mercato dell'auto nel 2014 resterà segnato da volumi modesti ed insufficienti a reggere i bilanci della filiera distributiva, con conseguenze dirette sul fatturato, sulla capacità di gettito fiscale e sul mantenimento di un livello di occupazione che nei soli settori della vendita e riparazione autoveicoli vale 255.000 posti di lavoro, un numero di gran lunga superiore (circa 10 volte) rispetto a quello della produzione di automobili in Italia».

Il calo dello 0,2% delle immatricolazioni in agosto «è stato con ogni probabilità influenzato anche dall'annuncio dato dal ministro Lupi a fine luglio sull'intenzione del Governo di adottare incentivi sotto forma di agevolazioni fiscali a favore degli acquirenti di auto nuove secondo una formula ispirata a quella adottata per le ristrutturazioni edilizie». Lo rileva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (Csp). «È ben noto - spiega - che l'annuncio di incentivi non seguito immediatamente dalla loro adozione ha un effetto depressivo sulla domanda in quanto molti potenziali acquirenti rinviano decisioni di acquisto già maturate per poter beneficiare degli incentivi».


Quagliano ricorda che «non vi sono stati negli ultimi mesi elementi tali da giustificare l'attesa di una ripresa della domanda di auto» e che «nessuno stimolo alla domanda di autovetture sta venendo dal quadro economico nè vi è alcun miglioramento nei fattori specifici che frenano la domanda di autovetture». «Il calo dei consumi di carburanti - osserva il presidente del Csp - indica che è diminuito il tasso di utilizzazione delle auto, mentre nessun miglioramento vi è stato per la pressione fiscale specifica che continua ad essere a livelli record, nè si può dire che miglioramenti vi siano stati sotto il profilo del caro-carburanti e del caro-assicurazioni. A tutto ciò si aggiunge l'assenza da parte dei pubblici poteri di interventi per sostenere un settore come quello dell'auto che occupa 1.200.000 persone. Non si può escludere che la caduta del mercato dell'auto in Italia possa continuare. Ciò in netto contrasto con quanto sta avvenendo in altri mercati europei dell'auto che sono stati pure fortemente penalizzati dalla grande crisi esplosa nel 2007, ma nel 2014 sono in ripresa».

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Corriere Adriatico