Audi, dal 2026 probabile stop sviluppo motori benzina e diesel. Il ceo Duesmann annuncia l’accelerazione elettrica al board

Il ceo di Audi Markus Duesmann
INGOLSTADT - Audi, dal 2026 in poi, potrebbe fermare lo sviluppo, e quindi in lancio, di nuovi motori a combustione, per arrivare a proporre pochi anni dopo solo auto elettriche....

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INGOLSTADT - Audi, dal 2026 in poi, potrebbe fermare lo sviluppo, e quindi in lancio, di nuovi motori a combustione, per arrivare a proporre pochi anni dopo solo auto elettriche. La previsione che i modelli con propulsori termici benzina e diesel prosegua fino al 2030. È quanto prevede la nuova cronologia di elettrificazione che - secondo un rapporto del magazine tedesco Suddeutsche Zeitung - Markus Duesmann, Ceo di Audi AG ha presentato lo scorso 17 giugno al consiglio di amministrazione dell’azienda. Si tratta di una vera accelerazione degli obiettivi di passaggio all’elettrico per Audi che, commenta il periodico britannico Autocar che ha dato notizia dell’articolo del Suddeutsche Zeitung, sarebbe in linea con le più ampie ambizioni fissate dal Gruppo Volkswagen, a cui fa capo Audi.

La gamma di veicoli elettrici Audi è in rapida espansione. Dal lancio nel 2018 del suo primo suv e-Tron, ha lanciato la sportiva e-Tron GT e il crossover Q4 e-Tron. La Casa dei Quattro Anelli nel 2022 svelerà la berlina A6 e-Tron e il suv Q5 e-Tron. Quasi tutte le autovetture tradizionali della gamma Audi sono ora disponibili anche con un propulsore ibrido plug-in. Non è ancora noto quale modello proporrà l’ultimo motore ICE di Ingolstadt, ma visto che l’attuale generazione del Q5 sarà pronta per la sostituzione in quel periodo, è possibile che proprio questa gamma svolga la funzione di traghettamento verso l’elettrico puro. Il mese scorso Duesmann aveva affermato ad Autocar che è «certamente vero che il rispetto degli standard Euro 7 aggiunge un sacco di costi ai motori a combustione e che stiamo arrivando a un punto di non ritorno, pensiamo entro la metà del decennio al più tardi. L’ Euro 7 è un vero rompicapo, soprattutto perché non fa molto per migliorare l’ambiente».

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Corriere Adriatico